A scuola si ma non così. La protesta dell’Anco Marzio di Ostia spopola sul web

Hanno creato uno slogan, i ragazzi e le ragazze del liceo Anco Marzio di Ostia. A scuola si ma non così. Sei parole che rendono meglio di pagine di trattati lo stato d’animo degli studenti di molti istituti di Roma e del Lazio. Che coincide in larga parte con quello di genitori, corpo docenti e personale ATA. Tutti infatti dichiarano che la scuola in presenza non è sostituibile. Ma con altrettanta fermezza sostengono che il rientro in classe andrebbe posticipato fino a che non si realizzino condizioni di assoluta sicurezza. Adesso la data è ulteriormente cambiata per le secondarie superiori, in virtù dell’ordinanza firmata da Zingaretti proprio ieri. Perché i ragazzi dai 14 anni in su rientreranno nelle loro scuole solamente da lunedì 18 gennaio. Una soluzione ‘ponte’ che però per molti ancora non basta. Così c’è chi vorrebbe limitare ancora la frequenza, riducendola al 25% per ogni classe. E chi invece punterebbe tuto sulla DAD, la cosiddetta didattica a distanza. Almeno per qualche altra settimana. A preoccupare è anche la situazione dei trasporti, e il rischio concreto di assembramenti all’entrata e all’uscita delle scuole. E la possibilità che il contagio si diffonda dalle famiglie alla didattica e viceversa. Così anche altri istituti romani hanno detto no. E qualcuno ha mandato una mail alla Azzolina. Che ha risposto, chiedendo senso di responsabilità.

Scuola, ma che ci vuole a capire che non è prudente riaprirla?

Dall’Anco Marzio di Ostia all’Amaldi di Tor Bella Monaca. Tutti contro le riaperture della scuola senza garanzie sulla sicurezza

Non c’è solo la protesta  degli alunni dell’Anco Marzio. Molti altri istituti di Roma infatti sono scesi in campo contro le previste riaperture e la fine della didattica a distanza anche per le superiori. Così quelli dell’Amaldi di Tor Bella Monaca hanno scritto direttamente alla ministra Azzolina. Manifestando le loro perplessità. La ministra avrebbe anche risposto, ma semplicemente richiamando tutti ad un forte senso di responsabilità. Che per carità è sempre utile. Anche se sarebbe lecito chiedere quanti banchi a rotelle siano stati effettivamente consegnati. E perché l’ipotesi di tamponi a tappeto per il rientro sia stata al momento sostituta da una semplice autocertificazione. Sul piede di guerra anche Alessandra Silvestri, dirigente scolastica del liceo Gullace. Che ha espresso le sue perplessità in una intervista rilasciata a Roma Today.

Il sindacato Ugl, i tamponi rapidi a tappeto sono l’unica soluzione

Alessandra Silvestri è la dirigente scolastica del Liceo Gullace. E nell’intervista rilasciata a Roma Today ha fatto proprie le paure e le perplessità di tutti. “Anche noi pensiamo che la scuola vada riaperta – ha dichiarato la Silvestri. Però’ forse si poteva cominciare con un afflusso di studenti più diluito. Magari iniziando col 25% degli alunni come era stato deciso a dicembre. Con le prospettive attuali invece la preoccupazione è molta, i docenti sono in ansia e sicuramente non lavoreranno bene. Non c’è solo preoccupazione per il possibile aumento dei contagi, ma anche per un’ennesima interruzione della continuità didattica”. Per la preside Silvestri non ci sono dubbi, la scuola che dirige saprà fronteggiare anche una nuova organizzazione. “Ma questo continuo cambio di passo destabilizza anche noi”.“

Infine la posizione del sindacato, nel caso specifico dell’Ugl scuola. Che sollecita tamponi rapidi per tutti gli studenti prima di rientrare in classe. Un po’ come succede all’aeroporto. La risposta arriverebbe in mezz’ora, hanno fatto sapere dal sindacato. E metterebbe tutti al riparo da nuovi contagi. Oltre a consentire a presidi e direttori d’istituto di scegliere rapidamente per il meglio. Se continuare la didattica in presenza o mandare tutti a casa. Una proposta di buon senso, a lume di naso. Ma sulla quale ancora non sono arrivate risposte.

https://www.romatoday.it/politica/scuole-rientro-18-gennaio-proteste-studenti.html