A viale Mazzini indossate l’elmetto: la Rai balla

A viale Mazzini tornano a mettersi gli elmetti, che riparte la gloriosa pratica della lottizzazione in Rai.

C’è da scommettere che fior di professionisti si aggrapperanno ai loro padrini politici, sperando che contino ancora qualcosa. Altrimenti c’è l’alternativa del reddito di cittadinanza.

La Lega ha mollato Foa

Il presidente Marcello Foa – mollato dalla Lega – fa di tutto per restare al suo posto e vorrebbe il sacrificio del vero numero uno, l’amministratore delegato Fabrizio Salini. Costui finora ha campato con una maggioranza risicata e litigiosa di consiglieri di amministrazione, tentando di accontentare un po’ di qua e un po’ di là. Ma ora deve fare i conti col Pd, che della lottizzazione è il gran cerimoniere.

Le voci di dentro raccontano che il direttore del Tg1 Carboni sia vicino alla porta di uscita e più di qualcuno lo stia pregando di dimettersi per evitare di rendere ancora più incandescente la situazione politica. Il Pd non lo sopporta e il problema non sarà convincere i Cinquestelle allo sbando (è pronto l’elenco dei “riposizionati”) ma trovare un successore all’altezza.

Torna Orfeo

In molti vorrebbero il gran ritorno di Mario Orfeo, ma in questa partita si deve liberare dell’abbraccio ingombrante di Matteo Renzi. Che gli inimica in un solo colpo Conte, Zingaretti e chi deve decidere nella truppa pentastellata.

Ieri il vice di Zingaretti, Orlando, ha suonato la carica, dopo che si è appresa la notizia del multone dell’Agcom alla Rai per le violazioni del pluralismo. Dice bene l’onorevole Mollicone di Fdi, “vediamo nel dettaglio quali sono le contestazioni”.

Ma è anche evidente che ci sono stati passi falsi. Sanremo, per carità, è stato un successo e sarebbe interessante sapere se il merito va ascritto alla nuova direzione di Rai1 insediata in articulo mortis o a chi c’era prima, la De Santis giubilata alla vigilia. Oppure – dicono altri – del solo Salini.

Vacanze con i fiori

Ma resta anche la pessima figura delle vacanze con i fiori di una quantità industriale di dirigenti planati su Sanremo per il festival. Ad esempio: si può sapere se è vero che sono toccati tot posti a ciascuno degli indicati dall’Amministratore delegato dal settimo piano di viale Mazzini in giù?

Aprite le finestre della trasparenza e fate sapere tutto in quell’azienda. È il tempo – raccontano – che nessuno riceve più nessuno perché il clima è diventato pesantissimo. La sfiducia tra testate, reti, uffici, controllate, è ridotta ai minimi termini, siamo al buongiorno e buonasera.

Racconteremo nei prossimi giorni il clima devastante che viene sussurrato solo dietro garanzia di anonimato, come se vigesse il dominio di chissà quale cupola televisiva.

Strani silenzi di vertice

Meraviglia il silenzio del consigliere di amministrazione eletto dai dipendenti della Rai, Lagana’. Da lui ci si aspettava un po’ di più che qualche comunicato stampa, invece – dopo i primi fuochi – sembra essersi acquietato anche lui. Sarà la stagione dei concorsi a far stare tutti così tranquilli?

Occhio, che prima o poi la Rai esplode. E il rappresentante dei dipendenti farebbe bene a sollecitare garanzie per il personale che c’è: se continua questo schifo, la privatizzazione è il prossimo passo. E il gioco finisce per tutti, a partire da chi non merita le autentiche fortune in carriera che ha ricevuto.