Carlo Calenda scatenato. Azione vola e lui sfotte Raggi e grillini

carlo calenda

Carlo Calenda sembra davvero scatenato. Secondo gli ultimi sondaggi di Porta a Porta il suo movimento Azione avrebbe superato il 3.5% dei consensi. Che non è male, considerando i pochi mesi di vita del nuovo soggetto politico animato dal manager fuoriuscito dal PD. Ma soprattutto Calenda avrebbe superato definitivamente Matteo Renzi, scivolato malinconicamente sotto al 3 per cento. Nella battaglia ormai corpo a corpo per guadagnare il centro del centrosinistra. Così è normale che il leader di Azione gonfi il petto, e voglia dire la sua anche sulle prossime elezioni per scegliere il nuovo sindaco di Roma. Le uniche veramente sicure a questo punto. Perchè si terranno nella primavera 2021 per scadenza del mandato della sindaca Raggi. E proprio contro Virginia si scagliano gli strali di Calenda. Con ironia per carità, arma che però alle volte fa ancora più male. Dopo le grandi manovre che starebbero portando a una riconferma della candidatura della Raggi a sindaco. In barba al divieto del secondo mandato. Che ormai nei Cinque Stelle vale solo per i fessi. O per chi non faccia parte di una classe dirigente che la poltrona non la molla neanche a cazzotti. Allora parte il tweet di Carlo Calenda. Daje che ci siete quasi. Per battere le destre fasciste unica soluzione è non disperdere voti. Virginia è migliorata con l’esperienza. Scommettiamo? Direi intervista di Bettini seguita da conferma di Zingaretti. Risate e applausi.

https://twitter.com/carlocalenda/status/1263755471158161414?s=21

Grandi manovre a Cinque Stelle per confermare la Raggi in Campidoglio. E Calenda li sfotte, daje che gliela fate

Sono partite le grandi manovre grilline per la riconferma della candidatura di Virginia Raggi a sindaca di Roma. Anche per i prossimi cinque anni, e chi se ne frega del divieto del doppio mandato. Non varrà nemmeno per la Appendino a Torino, e ormai il gioco dei Cinque Stelle è chiaro. La trasparenza è quella degli altri, in casa propria le regole sono un optional. Così il leader di Azione si è scatenato su twitter. Con un fantastico daje che gliela fate. E che Carlo Calenda non sia proprio un fan della Raggi è cosa nota da tempo. Ma intanto il Fatto Quotidiano di Travaglio scalda i motori e prepara il terreno per la ricandidatura di Virginia. Che in una recente intervista a Repubblica non aveva affatto chiuso la porta a questa ipotesi. Non parlo di poltrone, aveva dichiarato. Ma non si trattava certo di un no, anzi. I veri problemi la sindaca uscente li potrebbe avere però proprio a casa sua. Con la fronda interna del M5S che sarebbe pronta a dare battaglia. A cominciare dalle sue grandi nemiche Paola Taverna e Roberta Lombardi. E con Di Battista sempre sullo sfondo, pronto a raccogliere i cocci nel caso volassero gli stracci.

 

Contro la Raggi sarà fuoco amico. PD e fronda grillina scaldano le polveri

Contro la ricandidatura della Raggi a sindaco di Roma non c’è solo Carlo Calenda. Infatti Virginia potrebbe essere bersagliata innanzi tutto dal fuoco amico. La fronda interna ai Cinque Stelle si sta organizzando, e i primi mal di pancia nascono dalla periferia. Così la presidente del municipio di Cinecittà Monica Lozzi interviene nel dibattito, e chiede chiarezza sul metodo. Niente contro la Raggi, dichiara la mini sindaca grillina. Ma è giusto decidere democraticamente e passare per una consultazione. Chissà se Vito Crimi e Beppe Grillo sarebbero d’accordo. Poi ci sono la Lombardi e Paola Taverna. Che con la Raggi non hanno mai legato. E sullo sfondo l’eterno Di Battista. Che aspetta il suo momento seduto da qualche anno sulla sponda del fiume. Per non parlare dei due consiglieri comunali che hanno lasciato già il Movimento. E di quelli che restano, ma stanno in crisi.

Infine il PD, perché per correre a Roma un’alleanza con i Dem appare più che scontata. Zingaretti tace, almeno per ora. Ma dal partito di via del Nazareno filtrano già le disponibilità a correre per il Campidoglio di calibri da novanta. Come il ministro Franceschini, Gianni Letta e David Sassoli. Un bel rebus per la Raggi, non c’è che dire. Anche se per fortuna questa volta le manovre di palazzo potranno incidere fino a un certo punto. Perchè il giudizio finale sarà degli elettori romani. Che aspettano da oltre quattro anni per dire basta a una delle esperienze amministrative più fallimentari che la capitale ricordi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/22/roma-il-m5s-prepara-la-ricandidatura-della-raggi-il-percorso-a-ostacoli-tra-opposizione-interna-e-le-mosse-del-segretario-pd-zingaretti/5810043/