Casa di riposo di Fiano, due anziani deceduti e una gravissima. Arriva il conto degli infermieri ‘no vax’

Foto ANSA. È arrivato il conto drammatico della scelta ‘no vax’ operata da alcuni infermieri della casa di riposo di via Venezia a Fiano Romano. Che all’arrivo dei sanitari della Asl Rm 4 armati di fialette di vaccino Pfizer e siringhe, hanno detto in massa di no. Nonostante il proprietario della struttura Roberto Agresti insistesse, e cercasse di dare il buon esempio. Vaccinandosi lui per primo. Ma non c’era stato niente da fare, gli operatori erano stati irremovibili. Così, dopo poco tempo un’infermiera della struttura si era scoperta positiva. E appresso a lei, altri tre colleghi. In un attimo, il covid si è propagato come uno tsunami tra gli anziani e incolpevoli ospiti dell’ospizio. 36 degenti, dei quali 27 sono stati infettati.

Per fortuna tra loro, 15 erano stati vaccinati. Ma gli altri 12 no, e due di loro non ce l’hanno fatta. A raccontarlo al Messaggero con un filo di voce è lo stesso titolare della Rsa, che specifica. Si trattava di una donna di 87 anni, morta di polmonite da covid in ambulanza. Una signora che stava bene, prima di contrarre il virus. E di un altro ospite di 95. Che invece aveva già gravi malattie pregresse, ed era stato anche vaccinato. Inoltre, una terza donna risulta ricoverata in codice rosso al S. Pietro Fatebenefratelli di Roma. In condizioni quasi disperate. E la Procura su tutta questa vicenda avrebbe aperto un fascicolo. Con l’ipotesi di omicidio colposo, per ora contro ignoti. In attesa dei prossimi sviluppi dell’indagine.
Covid, infermieri no vax e 27 contagiati in una casa di riposo a Fiano Romano

Dopo il cluster nella casa di riposo anche il proprietario sceglie la linea dura. Senza vaccino qui non si lavora

Dopo la morte di due ospiti della casa di riposo di via  Venezia di Fiano Romano e le polemiche sugli infermieri ‘no vax’, la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti. Per ora quindi senza indagati, in attesa degli sviluppi dell’istruttoria. Ma è chiaro che gli occhi sono puntati sugli infermieri della struttura che hanno rifiutato di vaccinarsi. E che almeno in tre hanno contratto il virus. Che poi si è diffuso velocissimo tra i pazienti della casa di riposo. Il proprietario dell’ospizio Roberto Agresti all’inizio aveva scelto la linea morbida, dicendo chiaramente di non voler licenziare nessuno. Lui che per primo aveva cercato di dare il buon esempio vaccinandosi all’arrivo degli operatori sanitari della Asl. Ma adesso dopo i due decessi anche il titolare sembra aver cambiato idea. Cosi al messaggero.it, Agresti ha dichiarato: “d’ora in poi qui lavorerà solo chi si è vaccinato”. Ma intanto il danno è stato fatto. E si registra una perdita di vite umane, che forse si poteva evitare. Cosa che rende se possibile lo sgomento e il dolore ancora più grandi.

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