Castel Romano, nel fosso davanti al campo rom spuntano anche i bancomat

Non sembra finire mai il degrado che avvolge il campo nomadi di Castel Romano sulla via Pontina. Un insediamento in parte sotto sequestro, fin dal luglio dello scorso anno. E del quale la sindaca Raggi è stata nominata custode giudiziario dallo stesso Tribunale di Roma. La parte oggetto del provvedimento dell’Autorità giudiziaria riguarda però solo la parte già autorizzata dell’insediamento. E cioè quella identificata dalle lettere D, F e K. Mentre il resto è tutto abusivo. E ovviamente proprio per questo non è stato suscettibile di alcun provvedimento. Così la zona ‘non censita’ della baraccopoli è diventata terra di nessuno. Mentre le auto della Municipale pattugliano l’ingresso principale sulla Pontina. Per entrare dagli altri lati invece nessun controllo, idem per uscire dal campo. Cosa relativamente facile del resto, percorrendo il vialetto di campagna che costeggia la baraccopoli. Così tra questa gente non si sa chi abbia il covid, chi stia male o chi risulterebbe semplicemente asintomatico. Ma certamente ogni giorno in tanti aspettano alla fermata il bus del Cotral. Per recarsi in città, senza alcuna garanzia sul piano della sicurezza igienica sanitaria. Ma non è solo la salute degli ospiti di Castel Romano a preoccupare. Infatti nonostante le costose bonifiche, tutto il terreno circostante è ancora simile a una grande discarica. E recentemente, in un fossato sono comparse anche le cassaforti di tanti bancomat. Divelti chissà dove, e poi svuotati qui con tutta calma. Alla faccia di proclami e controlli.

Castel Romano, la Raggi firma lo sgombero per 80 persone. Ma su dove andranno è mistero

A Castel Romano sgombero solo sulla carta. L’ordinanza del 24 febbraio non è stata eseguita

Lo sgombero non riguarda tutta l’area del campo nomadi di Castel Romano. Ma per ora circa 116 nuclei familiari dell’area F. Tra i quali una cinquantina di minori. L’ordinanza firmata dalla Raggi è del 24 febbraio, e dava una settimana di tempo agli ospiti dell’insediamento per allontanarsi. Ma di fatto scaduto il termine non è successo nulla. Infatti, manca un’alternativa su dive alloggiare gli sfollati. Dopo che il bando per reperire hotel sfitti  e bad&breakfast si è rilevato di fatto un buco nell’acqua. Idem per il sostegno all’affitto, che non è neanche basso. Ma che i rom non vogliono. Perché in questo modo perderebbero il posto nella graduatoria per le case popolari. Insomma, per ora è tutto fermo. Tranne il crimine, che non dorme mai. Così in una sorta di fosso naturale dentro alla parte abusiva dell’insediamento, sono stati rinvenuti centinaia di bancomat. Sradicati dai muri davanti alle banche o alle poste. E svuotati con calma, fuori da sguardi indiscreti. Insieme ad altri macchinari come i distributori automatici di caffè e merendine. Anche loro capaci di tenere ‘in pancia’ un sacco di soldi. Il tutto ovviamente, tra materassi rotti, sporcizia, carcasse di auto rubate e cinghiali in libertà. Ma in questa terra di nessuno, sembra davvero che non ci sia modo di intervenire. Oppure lo si farà, quando però sarà davvero troppo tardi.

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