Covid, ora è psicosi Bangladesh. Pronti 25 mila tamponi

Il covid d’importazione sta diventando un fenomeno sempre più preoccupante nella capitale e in alcune cittadine dell’hinterland. Come per esempio il comune di Fiumicino. Perché una percentuale molto elevata dei nuovi contagi riguarda proprio persone che sono venute in questi giorni dall’estero. Cosa possibile da quando sono stati riaperti la maggior parte dei voli internazionali. Anche se continua ad essere un mistero come gente con sintomi e con la febbre possa partire tranquillamente e venire da noi. E perché non scattino i controlli e la quarantena. Non si capisce, e infatti anche il governo ha chiesto spiegazioni. Per esempio alla compagnia di bandiera del Bangladesh. Perché proprio da questo Paese stanno arrivando i focolai più numerosi. Dalle notizie ufficiali saremmo a una decina di casi, ma ora non si esclude che il numero dei bengalesi positivi e magari asintomatici possa essere molto maggiore. Allora ecco la scelta della Regione Lazio. Illustrata dall’assessore D’Amato. Tampone a tutti i 25 mila cittadini del Bangladesh presenti a Roma. Una decisione pesante, che di fatto mette sotto controllo e a rischio quarantena un’intera comunità. Ormai tra le più numerose in ambito cittadino. Ma ripercorriamo insieme le tappe che hanno portato la situazione fino a questo punto.

Dal ristorante di Fiumicino ai voli da Dacca. Ecco le tappe del covid targato Bangladesh

Il primo caso di un uomo positivo al covid 19 di nazionalità bengalese è stato quello del cuoco del ristorante di Fiumicino. Locale che poi è stato chiuso. E dove tra l’altro anche i due gestori sottoposti a tampone sono risultati contagiati. Ma in questo caso si trattava di una persona stabilmente presente in Italia. Quindi di una fattispecie un po’ diversa da quella cosiddetta di importazione. Ma ugualmente pericolosa. Anche perchè l’uomo è risultato avete contatti frequenti con l’ambasciata del suo Paese. Dove tutti i diplomatici e i funzionari sono stati sottoposti per sicurezza al test sierologico. Diverso invece il caso dei pazienti due e tre. Questi ultimi infatti sono arrivati febbricitanti con un volo da Dacca. Tra l’altro dopo aver effettuato uno scalo. Il che ha mandato su tutte le furie il governo. E il Ministero dei trasporti ha chiesto alla compagnia aerea bengalese urgenti spiegazioni. Ma ancora nella giornata di ieri altri cittadini del Bangladesh positivi sarebbero stati ricoverati al Policlinico Casilino e all’Umberto I. Ecco perchè si sta pensando alla quarantena per tutti, in attesa di fare i tamponi a tappeto. La comunità bengalese a Roma è la terza per numeri assoluti dopo quella rumena e filippina e nessuno vuole  aprire un caso diplomatico. Ma i 150 mila contagiati ufficiali del Paese asiatico non convincono. Si teme infatti che possano essere molti di più. E anche a Roma e nel Lazio si vuole correre ai ripari. Prima che sia troppo tardi. Dopo tanti sacrifici infatti sarebbe veramente assurdo dover ricominciare daccapo a causa dei contagi da importazione. Almeno questo chi può decidere e prendere le opportune precauzioni ce lo deve proprio evitare.

https://roma.fanpage.it/aumentano-positivi-di-rientro-da-bangladesh-quarantena-e-tamponi-a-tutta-la-comunita-bangla/