Covid in Ama, le opposizioni all’attacco. Mancano i termoscanner e sui camion ci sono tre operatori

Dopo i circa 60 casi di operatori e dipendenti di Ama positivi al covid 19 scendono sul piede di guerra anche le opposizioni in Aula Giulio Cesare. Il sindacato già nei giorni scorsi aveva fatto la voce grossa, reclamando maggiore attenzione da parte dell’azienda. Sulle igienizzazioni di camion e locali, e sulla fornitura degli equipaggiamenti individuali di protezione personale. Adesso a parlare è stata anche la politica. Con il capogruppo capitolino della Lega Maurizio Politi e il consigliere del PD Marco Palumbo, presidente della commissione trasparenza. Desta molta preoccupazione quanto denunciato dai sindacati, ha attaccato Palumbo. In un comunicato ripreso tra gli altri da Roma Today. Sulle carenze nella disponibilità e nell’uso dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori. Proprio mentre i casi di covid in azienda sono in forte aumento. Per esempio, sarebbero risultati positivi diversi dipendenti operanti al cimitero Flaminio. Mentre a tutt’oggi sembrerebbe che presso le sedi Ama non siano ancora stati installati i termoscanner. E che comunque la temperatura corporea dei dipendenti non venga controllata prima dell’ingresso in sede.

Fin qui l’esponente dem. In linea con quanto denunciato dalle rappresentanze sindacali aziendali di CGIL, CISL e FIADEL. Ma anche il capogruppo del Carroccio Politi ha voluto dire la sua su tutta la vicenda.

Ama, 55 positivi nel personale e centinaia in isolamento. È dramma sulla raccolta rifiuti

Politi (Lega), sui camion dell’Ama si viaggia ancora in tre. Ma intanto i commercianti devono chiudere alle 18

E all’attacco dell’azienda capitolina dei rifiuti si scaglia anche la Lega, con il capogruppo in Comune Maurizio Politi. È assurdo che mentre centinaia di esercizi commerciali rischiano il fallimento per le chiusure alle 18, in Ama assistiamo ad una grave sottovalutazione dei rischi sanitari, ha dichiarato Politi. Oltre all’assenza dei misuratori della temperatura, segnaliamo il fatto che nei camion si stiano ancora mandando squadre di tre persone. Così ovviamente il distanziamento sociale diventa impossibile. E a nostro avviso questa dinamica lavorativa è inconciliabile con le misure di contenimento previste dal governo.

Fin qui l’esponente leghista, e non si è fatta attendere la replica dell’azienda. Che si è difesa sostenendo di aver messo in campo tutte le misure necessarie e previste per la prevenzione del contagio.

L’azienda dei rifiuti, distribuite un milione e 400 mila mascherine. E igienizziamo tutto

L’Ama dal canto suo si difende dagli attacchi dei sindacati e delle opposizioni e fornisce i dati dell’impegno aziendale dall’inizio della pandemia. Abbiamo distribuito oltre un milione e 400 mila mascherine ai lavoratori, fanno sapere da via Calderon de la Barca. Quasi un milione di guanti monouso e 16 mila tute. In più abbiamo oltre 80 documenti interni tra istruzioni, ordini e comunicazioni di servizio. E abbiamo adottato un Protocollo specifico anti contagio. Tutti i locali di lavoro vengono igienizzati ciclicamente, conclude Ama. E la percentuale di contagiati in azienda è sotto l’uno per cento, in linea con la diffusione del virus sul territorio nazionale.

Sarà, ma intanto gli operatori sono in subbuglio. E montare i termoscanner nelle sedi, rilevare la temperatura all’ingresso e igienizzare tutto ogni giorno, sembra veramente il minimo. Di quanto Ama dovrebbe fare per garantire al meglio la salute di tutti.

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