Covid nei supermarket in un carrello su quattro

Il covid è presente massicciamente sui carrelli e sulle maniglie dei frigoriferi dei supermercati romani. Questo è quanto risulta da una recentissima indagine condotta dai Carabinieri dei NAS. Che hanno rilevato tracce del virus in una trentina di tamponi. Una indagine che a Roma è iniziata  il 15 aprile in un supermarket del Tuscolano. E che poi si è estesa anche a tanti altri centri di distribuzione alimentare all’ingrosso esistenti in città. Analizzati, oltre ai carrelli e ai frigoriferi, anche le tastiere di pagamento dei bancomat, i tasti delle bilance e le ‘pistole laser’. Che leggono i codici a barre dei prodotti. Le rilevazioni sono state materialmente effettuate da Arpa Lazio, dalle Asl competenti e dai tecnici esperti dell’Istituto Zooprofilattico. I controlli sono stati fatti anche in altre città d’Italia e del Lazio. Il Nas ha effettuato 31 tamponi su superfici di maggior contatto presso 8 supermercati delle province di Latina e Frosinone. L’esito degli esami di laboratorio ha rilevato la presenza di due campioni positivi al virus.

A Viterbo, invece, è stato segnalato alla prefettura il legale responsabile di un discount della provincia. Per aver omesso l’osservanza del distanziamento interpersonale. Multa di 800 euro e la chiusura dell’esercizio commerciale per 5 giorni.

Ancora troppo alto il rischio covid per gli operatori del commercio

“E’ dall’inizio della crisi sanitaria che denunciamo quanto certificato dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale –. Io supermercato non è affatto un luogo sicuro, né per chi ci lavora né tanto meno per chi ci ci fa la spesa quotidiana. Dipendenti e clienti sono sottoposti ad un elevato rischio di contagio per ragioni di mero profitto. A scapito finanche della salute pubblica. Continueremo a denunciare tutte quelle attività che non applicano le regole imposte per il contenimento del contagio. Perché i lavoratori del commercio, troppo spesso dimenticati, hanno bisogno di voce e di tutele reali”.

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