E’ caccia al negazionista. Multato per una birra anche il figlio di Ciancamerla

Ormai è vera e propria caccia al ‘negazionista’. Che poi nella comunicazione più o meno ufficiale sarebbe qualcuno che volutamente non indossa la mascherina. Non rispetta le distanze di sicurezza. Che sostiene insomma che questo maledetto virus non esiste. O non è così pericoloso come ci raccontano. In realtà però dopo le generalizzazioni arriva sempre la realtà dei fatti. Che come al solito è molto più complessa di quanto appaia a prima vista. Infatti capita che alcuni ristoratori aprano i locali vaiolando le regole, perché non ce la fanno più ad andare avanti. E non capiscono come mai dopo aver sanificato e messo tutto in sicurezza non possano lavorare. Mentre la mattina decine di migliaia di persone sono accalcate sugli autobus e dentro le metropolitane. Per non parlare degli operatori della montagna, gli albergatori, i gestori degli impianti e i maestri di sci. Che non negano proprio niente. Ma chiedono certezza delle regole. E una programmazione dignitosa. Evitando chiusure ‘al buio’ che finiscono per distruggere quel poco che resta della nostra economia. Poi c’è l’aspetto dei controlli. Giusto farli, se c’è una legge da rispettare. Ma davvero un uomo che beve una birra sotto casa con la moglie lontano da tutti merita la multa da 400 euro? È successo anche questo, al figlio di Ettore Ciancamerla. Che per chi sia ancora molto giovane, è stato un illustre uomo politico missino. Gentile, principe del Foro e ben voluto da tutti.

Macché negazionista, sono alla fame. Il ristoratore del Portuense si difende dalle accuse

Alessandro Ciancamerla, altro che negazionista. Multato perché bevevo una birra con mia moglie sotto casa.

Poi si capisce perché qualcuno di divieti e DPCM ne abbia piene le scatole. Va bene la prudenza, giusto osservare la legge. Ma il buon senso dovrebbe sempre regnare sovrano. Cosa che sembra non successa per l’episodio che l’altra sera ha riguardato l’avvocato Alessandro Ciancamerla. Figlio di un noto e stimatissimo dirigente missino, scomparso nel lontano 1993. Mi trovavo sotto casa, erano circa le 19.30 ha fatto sapere il professionista romano. Ero sceso con mia moglie, e avevamo portato con noi una bottiglietta di  birra. Da sorseggiare mentre passeggiavamo. Ma all’improvviso è arrivata una pattuglia della Municipale. Che mi ha multato di 400 euro. Per violazione del DPCM del 15 gennaio 2021. Perché bevevo dopo le 18 in area pubblica. Ovviamente pagherò, ha concluso Ciancamerla. Facendo il mio dovere di cittadino. Ma è evidente che la norma è scritta male. Perché se ad esempio, esco alle 18.15 con un familiare (consentito) ma porto con me una bottiglietta d’acqua presa dal frigo di casa, non la posso consumare. Cosa ha a che vedere una disposizione scritta così e applicata in questo modo con il contenimento del contagio? Difficile dargli torto.

Sanzioni anche per un ristoratore romano

E sempre l’altro giorno, è stato anche sanzionato il ristorante “L’habitué” di via  Gordiani al Prenestino. All’interno, le Forze dell’ordine avrebbero trovato una trentina di persone a cena, nonostante i divieti. Alcuni dei quali tra l’altro avrebbero messo in rete l’evento. Immagini che adesso sono al vaglio degli agenti per accertare eventuali responsabilità. Così come sotto esame è la posizione del ristoratore. Anche perché un piccolo gruppetto degli avventori secondo quanto riporta repubblica.it si sarebbero recati successivamente in centro, a Campo dei Fiori. Per proseguire simbolicamente la protesta. E anche per loro, sono scattate le sanzioni e le multe previste dal DPCM vigente.

https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-cena-di-negazionisti-in-un-ristorante-a-roma-30-denunciati/376580/377190