Fabio Palotti era morto da almeno 12 ore. È giallo sull’operaio deceduto alla Farnesina

Si tinge di giallo la triste vicenda di Fabio Palotti. L’operaio deceduto alla Farnesina, mentre stava riparando uno degli ascensori del complesso che ospita il Ministero degli Esteri. Dalle prime risultanze dei Carabinieri infatti, sembra che il ragazzo 39 enne, padre di una bimba, possa essere precipitato addirittura mercoledì pomeriggio. Almeno 14 ore prima del ritrovamento del corpo, avvenuto alle 9 della mattina dopo. La circostanza, sarebbe stata confermata indirettamente anche da alcuni amici del lavoratore. Che avrebbero cercato invano di contattarlo in quelle ore. Le domande allora sono tante, e qualcosa in questa vicenda non torna. Possibile che nessuno si sia accorto della scomparsa di Palotti? Alla portineria per esempio. O al momento della restituzione del badge. O ancora, da parte della ditta appaltatrice esterna, per cui lavorava.

Sono interrogativi che risolverà solo l’autopsia, che determinerà esattamente l’ora del decesso. Per il momento, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Ma l’impressione è che molto su questa tragedia debba ancora essere accertato. Nessun dubbio invece sulle modalità dell’incidente. Palotti è caduto nel vano ascensore, forse per un movimento improvviso della cabina. Ed è precipitato in fondo. Tanto che per estrarre il corpo dell’uomo, è dovuto intervenire il gruppo speleologico dei Vigili del fuoco. Dunque un’altra considerazione. Possibile che in un palazzo istituzionale non venga garantita la totale sicurezza a chi lavora? Anche qui, per ora nessuna risposta.

Nella giornata mondiale della sicurezza sul lavoro muore un operaio dentro alla Farnesina

Bernardino Passacantili, Fabio Palotti e l’operaio folgorato a S. Lorenzo. Il Prefetto convoca comune, Regione e sindacati

Due morti sul lavoro e un ferito grave in appena due giorni. Proprio a cavallo della giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro. Un bollettino assurdo e inaccettabile. Primo a perdere la vita Bernardino Passacantili, originario di un paesino dei Monti Lucretili. Che è precipitato da una impalcatura. Mentre lavorava per la ristrutturazione di una palazzina, nei pressi di via Veneto. Poi Fabio Palotti, addirittura dentro la Farnesina. Inghiottito nella tromba del l’ascensore che stava riparando. Infine un terzo operaio che è rimasto folgorato allo scalo di S. Lorenzo. Mentre lavorava nel deposito treni. Perciò adesso, la prefettura ci vuole vedere chiaro. E il Prefetto Piantedosi ha convocato per il prossimo martedì 3 maggio un tavolo istituzionale. Con la presenza di comune, Regione e sindacati. Per capire meglio cosa stia succedendo. Ma verosimilmente, anche per avere notizie certe sul livello di sicurezza e sui controlli effettuati negli appalti pubblici. Perchè questa scia di morte e di dolore, perder la vita per lavorare e portare a casa una stipendio, è una barbarie. Un prezzo inaccettabile, che nessuno deve più pagare.