Festa del cinema: il silurato Monda tira in ballo Bettini e la sorella, che minacciano querele

Fabia Bettini, Goffredo Bettini

“La lettera di Antonio Monda oggi su Repubblica, circa la sua vicenda con la Festa del Cinema di Roma, è molto grave. Non entro nel merito delle sue opinioni, piuttosto ho il dovere di smentire le menzogne rispetto alla mia condotta e al mio ruolo. Monda non mi nomina direttamente, ma dal testo è inequivocabile che si riferisca al sottoscritto”. Lo scrive Goffredo Bettini in un post su Facebook che replica all’intervento di Antonio Monda sulla Festa del cinema di Roma pubblicato su ‘Repubblica‘.

“Vicenda squallida. Con Monda convivenza complessa ma no a violenza verbale. Ho ricevuto lettere di minacce ma ho taciuto per non interferire. Con Farinelli e Malanga nuovo capitolo”. Commenta così Fabia Bettini, direttrice della rassegna per ragazzi Alice nella Città, in una intervista al giornale online Tpi.it, le polemiche sul cambio al vertice della Festa del Cinema di Roma, dove Paola Malanga ha sostituito Antonio Monda “In questi 7 anni ci sono stati momenti di dibattito e di confronto tra Alice e l’ex direttore della Festa, lo sanno tutti i distributori e gli addetti ai lavori, non è un segreto – spiega ancora – Avevamo una visione diversa della programmazione e della formula della Festa concentrata più sui film in anteprima, la loro qualità, la loro visione piuttosto che sui volti e sulle conversazioni”.

“Inoltre – prosegue la sorella di Goffredo Bettini – ci aveva diradato via via negli anni, gli spazi per le proiezioni rivolte ai ragazzi e ci ha impedito di allestire la tensostruttura nei pressi dell’auditorium per ridurre la visibilità e l’impatto della nostra programmazione. Dunque, una convivenza complessa ma nulla che potesse portare a ricostruzioni fantasiose e a tutta questa violenza verbale. Questo clima può aver persino influito su menti esaltate che hanno prodotto episodi vergognosi – racconta a distanza di tempo- Ho infatti ricevuto due lettere anonime di minacce con ritagli di giornale che ho immediatamente denunciato alle autorità competenti. ‘Lascia stare… Il festival è suo. Tu e le altre donnicciole non contate nulla vinceremo noi. Doveva cacciarvi quando poteva. Sporca comunista”.