Fascioleghismo, ovvero come Gad Lerner bolla Meloni e Salvini

Fascioleghismo

Il fascioleghismo come categoria politica. Gad Lerner come teorico del pericolo che si affaccia. La destra che “non promette nulla di buono per la cultura italiana”.

L’ennesimo anatema del noioso editorialista del Fatto quotidiano non va preso sotto gamba. Sulla scia delle incredibili dichiarazioni del rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, che ha oltraggiato i Martiri delle Foibe, si sta avvitando un clima pericoloso.

Fascioleghismo, la parola chiave

Gad Lerner conosce bene la costruzione di certi teoremi, non gli passa il vecchio amore per Lotta Continua.

E decenni dopo continua a scaraventare sul nemico un livore inusitato.

Stavolta se la prende direttamente con Giorgia Meloni, altre volte lo fa con Matteo Salvini, il contenitore resta lo stesso: il fascioleghismo che rischia di impadronirsi dell’Italia. Che poi siano proprio gli italiani a suffragare a pieni voti i leader che lui addita all’odio popolare è un dettaglio: democrazia a fasi alterne.

Contestare un rettore che si scaglia contro la legge che ricorda il massacro degli italiani ad opera del maresciallo Tito, per Lerner è un pericolo, perché fa capire “quale revisione della storia patria” ci capiterebbe se la Meloni “arrivasse alla guida del governo”.

Bollando come furba e pericolosa la leader di Fratelli d’Italia, Lerner incita ad una specie di rivolta – per ora culturale poi chissà – che incute, quella sì, paura per le conseguenze che potrebbe avere.

Quirinale ed elezioni politiche

Ma ormai è evidente il clima che si sta preparando. Più si va verso la scadenza della legislatura – inclusa la decisiva scadenza per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica ad opera del Parlamento – e più la provocazione sarà crescente.

I giornali di sinistra hanno già dissotterrato l’ascia di guerra per far male al Nemico. E il rischio è che si torni a respirare un clima pessimo nelle piazze del Paese. È gente come Gad Lerner che scatena la caccia alle streghe. La carriera da Lotta Continua al Tg1 non lo ha migliorato. E sul Fatto si esibisce con toni pessimi.