Giuseppe Caravita, vado al market e in farmacia ma in Tribunale no. Forse puzziamo

Ma cosa vi fa paura esattamente che non ci fate manco entrare nell’androne del Tribunale? L’Avvocato Giuseppe Caravita dice la sua in un post su Facebook. Rispetto alla situazione allucinante che stanno vivendo gli Avvocati a Roma e in ogni parte d’Italia. Perchè mentre da lunedì prossimo riprenderanno moltissime attività e la vita tornerà un po’ più normale, per il comparto giustizia siamo ancora in alto mare. Come se i legali fossero una sorta di untori, veicoli privilegiati per la diffusione del contagio da coronavirus. Così nei supermercati si entra con la mascherina, a gruppetti di tre o cinque persone per volta. Ci sono dei percorsi disegnati per terra per non incrociarsi. E nelle farmacie che sono state sempre aperte viene distribuito il gel igienizzante. Si può andare in cartoleria o comperare abbigliamento per bambini. E tra quattro giorni ritornerà il rito del caffè al bar alla mattina. Anche se solo d’asporto e preso in bicchierini di carta monouso. Anche ristoranti, estetisti e Barbieri si stanno attrezzando. Sperando di anticipare la fatidica data del primo giugno. Ma per i Tribunali niente da fare. Avvocati tenuti fuori dagli ingressi per ore. Cancellerie chiuse. Aule di udienza inaccessibili. Processi virtuali, e giudici pure. Visto che per gli Avvocati è ormai impossibile incontrarli di persona. E svolgere con un minimo di dignità la professione.

La rivolta degli Avvocati, così calpestate la nostra dignità

L’Avvocato Caravita contro chiusure e limitazioni nei Tribunali. Vi capisco, voi ci dovete stare per ore. A noi basta poco

L’Avvocato romano Giuseppe Caravita interviene contro le difficoltà ad esercitare liberamente la professione legale. Almeno ai tempi del coronavirus. Perchè accedere agli uffici giudiziari e patrocinare i propri:clienti è diventato quasi impossibile. Mentre altri professionisti pur tra mille limitazioni e prudenze possono comunque lavorare. Basterebbe fare dei percorsi differenziati, mettere le strisce di plastica bianca e rossa, spiega Caravita. Anche per svolgere regolarmente le udienze. Per fissare appuntamenti. Garantendo il distanziamento sociale, magari anche tramite barriere in plexiglas. Come quelle previste per il tavolino al ristorante. E forse questa estate negli stabilimenti balneari. Nei supermercati è pieno di gente, ci sono commessi, direttori, responsabili. Come potrei dire, esseri umani. Forse si tratta di persone con qualità fisiche sconosciute a noi Avvocati? O forse puzziamo e non ce lo volete  dire?

Non capisco il problema che avete con i Tribunali, conclude Giuseppe Caravita. E poi l’affondo, diretto evidentemente alla politica. Anche se l’esperto Avvocato lascia la riflessione nel vago. O forse sì, perché voi nei Tribunali ci dovete passare parecchie ore. Ma per noi Avvocati potrebbe essere molto più semplice.

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