Il Covid (e la Raggi) mandano in tilt i cimiteri romani: anche la salma di Proietti in attesa

Proietti

Ci voleva il caso della salma di Gigi Proietti ferma in deposito per far scoprire lo scandalo dei cimiteri romani gestiti con incuria dal Comune. Il popolare attore romano morto il 2 novembre attende da giorni la tumulazione nel cimitero acattolico di Testaccio. La cassa morturaria del popolare attore romano, come nella livella della celebre poesia di Totò, giace nel deposito di Prima Porta in attesa della cremazione.

La salma di Gigi Proietti in attesa da giorni

Una situazione che riguarda decine di salme di defunti, accatastate in attesa di una degna sepoltura. Il Messaggero ha ricordato «il triste tsunami che ha travolto il cimitero Flaminio di Prima Porta dove decine e decine di salme da giorni aspetterebbero una cremazione. Nei registri del Flaminio il suo nome non compare tra quelli in programma nelle prossime ore e dunque è verosimile supporre che passerà qualche giorno».

Una situazione che il Comune di Roma tenta di giustificare con l’emergenza Covid. Secondo i dati dell’ufficio anagrafe del Campidoglio, a ottobre sono stati registrati 640 morti in più rispetto allo stesso mese del 2019.

“Cimiteri romani al collasso per incompetenza della Raggi”

Tuttavia, la ricostruzione dei consiglieri del Pd, Valeria Baglio e Giulia Tempesta è chiara. «Alla fine dello scorso anno, dei soldi allora stanziati in bilancio per le manutenzioni straordinarie dei cimiteri, tra cui le manutenzioni dei forni crematori e la realizzazione di altri 6 nuovi impianti ( 4 al cimitero Flaminio e 2 al Laurentino) non un euro è arrivato a destinazione. Gli impegni presi dal Campidoglio già nel 2017, completamente dimenticati. Se ora anche i cimiteri romani sono nel caos lo si deve esclusivamente all’incapacità politica, gestionale ed amministrativa della giunta Raggi». Insomma, quello del Coronavirus è un alibi bello e buono.
L’impianto crematorio del Flaminio opera, infatti, da tempo in forma ridotta e questo nonostante l’aumento della domanda di cremazioni che in poco più di dieci anni è quintuplicata. Ad aggravare la situazione anche l’esaurimento degli spazi al cimitero Laurentino che costringe i residenti del quadrante ovest di Roma ad inumare i propri cari a Prima Porta. La conclusione di Baglio e Tempesta? «Questa situazione non è figlia di un’emergenza temporanea, ma è una precisa responsabilità dell’amministrazione Raggi che da tempo sarebbe dovuta intervenire».

E ora la Raggi corre ai ripari con il bando per 20 addetti alle sepolture

Intanto l’Ama, la municipalizzata che nella Capitale si occupa anche dei servizi cimiteriali, tramite la Regione Lazio, ha pubblicato un bando per la selezione di 20 nuove figure addette alla sepoltura nelle strutture comunali. Prima di allora le bare resteranno in fila. Gigi Proietti avrebbe trovato sicuramente una battuta per commentare questa vicenda kafkiana. Ma stavolta, purtroppo, non c’è niente da ridere.