In autobus e metro come sardine, i sindacati scrivono al Prefetto

Foto Roma Today

Negli autobus e nelle metropolitane di Roma si continua a viaggiare come sardine. Con il governo che anche nell’ultimo DPCM di ieri non è intervenuto sulla capienza dei mezzi pubblici. Che rimane dunque fissata all’80 per cento delle persone trasportabili prima della pandemia. Ma il problema non è tanto questo, quanto il tema della intensificazione delle corse e dei controlli. Due note dolenti per l’Atac, la società del Comune di Roma che si occupa dei trasporti nella Capitale. E che a fronte di una flotta di circa 2500 autobus, ne riesce a mettere in strada non più di 1500. Comprese le navette messe a disposizione dal privato. Quel consorzio Roma Tpl che gestisce già il 18 per cento delle linee, specie in periferia. E che è arrivato alla terza proroga dell’affidamento. In attesa di una gara che continua a slittare. Con questi numeri, è difficile garantire il distanziamento sociale in vettura. Ma anche alle fermate e nelle banchine della metropolitana le cose non vanno meglio. Perché con i tempi di attesa che spesso si protraggono oltre il quarto d’ora, la gente si accalca per forza. E i controllori sono pochi. Mentre giustamente gli autisti non si possono mettere anche a fare i contapersone. Una situazione critica, segnalata anche dal professor Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani. E sulla quale adesso i sindacati chiedono l’intervento diretto del Questore.

Il centrodestra lancia l’allarme: “A rischio la salute sugli autobus”

La lettera al Prefetto di Roma di CGIL, CISL e UIL. Riorganizzare il settore trasporti per limitare il contagio

Riceviamo ogni giorno decine di segnalazioni che riguardano l’eccessivo affollamento sugli autobus circolanti a Roma e sui treni che trasportano i pendolari verso la Capitale. Inizia così la missiva inoltrata dalla triplice sindacale direttamente al Prefetto di Roma Matteo Piantadosi. Già da tempo abbiamo chiesto che si incrementi l’offerta di mezzi pubblici, continua la nota congiunta. Per garantire ai pendolari le condizioni di trasporto più agevoli e più sicure. In linea con le ordinanze emanate per riorganizzare il settore. In funzione di rendere più efficaci le misure anti contagio. A questo proposito, le parti sociali devono essere coinvolte. Per trovare soluzioni che garantiscano la salvaguardia della salute di tutti. È necessario ragionare in un’ottica di sistema, concludono i sindacati. Differenziando anche gli orari della città. Intervenendo se serve sul lavoro agile, e sugli orari degli esercizi commerciali. Per evitare altre restrizioni ed ulteriori chiusure in questo momento delicatissimo. Un obiettivo che non riguarda solo il trasporto, e per questo CGIL CISL e UIL si sono rivolte direttamente al Prefetto. Ma è chiaro che la situazione sui bus e sulle metro è quella che preoccupa di più. E per ora dal Comune arriva solo un silenzio assordante.

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