#Ioapro, la protesta dei ristoratori ieri sera anche a Roma. Tanti i clienti solidali

anti covid norme

La serata di ieri è stata segnata dalla prima protesta dei ristoratori di tutta Italia contro le chiusure imposte dal governo rosso giallo e dall’ultimo DPCM. Gli esercenti del ‘food’ infatti sono alla canna del gas, e si sono organizzati. In una associazione spontanea, con tanto di logo ormai diventato famoso. #Ioapro, che suona più che una sfida, come una estrema disperata protesta. Prima di dover abbassare per sempre la saracinesca. E spiegare a mogli, figli e familiari che non ci sono più i soldi per campare. E per continuare il proprio onesto lavoro. Che magari andava avanti da generazioni. Senza parlare delle spese sostenute tra la primavera è l’estate per adeguare  tutto. Mettersi a norma, per servire cibo e bevande in sicurezza. Tempo e soldi sprecati a quanto pare. Ora si aspetta l’ennesimo decreto ristori, ma le cifre in campo saranno sempre insufficienti. Perchè nessuna elemosina di Stato può sostituire un onesto lavoro. E terminata definitivamente la cassa integrazione, anche tanti lavoratori del mondo della ristorazione resteranno a casa.

Ecco il perché della protesta, contro la quale era stato annunciato il pugno di ferro. In realtà però ieri si è visto piuttosto un guanto di velluto. Chissà, forse qualcuno ha temuto che il centrodestra e Salvini che aveva pubblicamente appoggiato l’iniziativa prendessero altro consenso. Comunque anche a Roma l’esperimento  ha avuto successo. E non c’è stata nemmeno paura a prendere le prenotazioni e a pubblicizzare il tutto sui social.

Ristoratori in rivolta: venerdì i ristoranti apriranno a cena

La protesta dei ristoratori, molti aperti anche a Roma. #Ioapro lancia la sfida, ma con la zona arancione cambierà tutto

Diversi ristoratori della Capitale hanno aderito alla protesta lanciata sui social sotto l’hastag #ioapro. E ieri sera hanno garantito un regolare servizio al tavolo. Anche se in realtà dalle 18 sarebbe stato possibile solo l’asporto. Lo hanno fatto contravvenendo alla legge, certo. Ma rischiando anche di tasca propria pesanti sanzioni economiche e non solo. Spinti dalla disperazione per una situazione che non sembra almeno a breve presentare vie d’uscita. La cosa che forse ha creato più stupore, è stata la buona risposta dei clienti. Con i coperti già prenotati ed esauriti fin dal pomeriggio. Nonostante tutti sapessero che le multe potevano scattare anche per gli avventori. Da 400 a 1000 euro, mica poco di questi tempi. Però per chi è andato, ha prevalso la solidarietà. Giusto o sbagliato, una dimostrazione di solidarietà umana e professionale. Più che una manifestazione di incoscienza. Da domani comunque anche a Roma scatterà la zona arancione, e quanto successo ieri sembra difficilmente ripetibile. Ma sicuramente lascia il segno.

https://www.ilcorrieredellacitta.com/ultime-notizie/ioapro-riuscita-la-protesta-dei-ristoratori-a-roma-locali-affollati-mentre-tutti-guardavano-il-derby.html

Stasera venerdì 15 gennaio siamo aperti, prenota il tuo tavolo. La sfida anche sul web, ma la Fipe si dissocia

Chi ha deciso di sfidare i divieti e restare aperto nella serata di ieri non ha avuto paura di farlo sapere. Come nel caso del ristorante Fuoco e Farina nei pressi di Piazza Bologna. Nel cuore del III Municipio. Che su Facebook aveva postato un invito inequivocabile. Siamo aperti. Prenota anche tu il tavolo per gustare la tua cena. Servita comodamente presso il nostro ristorante. Chiaramente altri ristoratori sono stati più prudenti, limitandosi a contattare i clienti di zona più fidati. In ogni caso, non sembra che siano stati fatti controlli particolari, come se ci fosse stata almeno per ieri una scelta di lasciar correre. Negativa invece la Fipe, la confederazione nazionale degli esercenti. Che ha criticato aspramente l’iniziativa, pur riconoscendo il grave disagio della categoria. Le leggi vanno rispettate, hanno fatto sapere dall’associazione. Perché se la curva del contagio risalirà adesso potranno dire che e’stata anche colpa nostra. Sarà, ma per ora sembra proprio che di regole e divieti i lavoratori autonomi non ne possano più. E da qui all’estate la strada è ancora molto lunga.

https://www.dissapore.com/notizie/ristoranti-fipe-contro-io-apro-violare-la-legge-e-un-grave-errore/