La Raggi sceglie la Bolkestein. Altre 9 licenze dei balneari a gara ad Ostia

Le polemiche sulla decisione del Campidoglio di mettere a gara diverse decine di licenze scadute di altrettanti stabilimenti balneari di Ostia non accennano a placarsi. Infatti l’amministrazione capitolina ha deciso di applicare alla lettera quanto ormai da 12 anni stabilisce la ‘famigerata’ direttiva Bolkestein. Ovvero, l’obbligo di procedere a gare ad evidenza pubblica ovunque sia possibile, andando a colpire possibili situazioni di monopolio o privilegio. Peccato però che ogni Nazione viva una sua specifica realtà. E che la ‘Bolkestein’ rischi almeno in Italia di mettere in ginocchio interi settori produttivi. Aprendo il mercato a potenziali multinazionali straniere, che facilmente si accaparrerebbero quello che ancora resta della nostra disastrata economia. Si è discusso di questo per le licenze taxi, e sotto un altro profilo per gli ambulanti regolari. Adesso è la volta dei balneari, che almeno a Roma si sentono sotto assedio. Infatti la giunta Raggi ha già messo a gara 37 concessioni di stabilimenti ad Ostia. Da assegnare ex novo per la prossima stagione estiva, da giugno a settembre. Con la possibilità di proroga per un secondo anno. Poi si vedrà. Un colpo durissimo per i concessionari attuali, già fiaccati dalla crisi e dal covid. Che si sono rivolti all’Assobalneari, e tramite l’associazione di categoria hanno messo in moto gli avvocati. Perché in realtà l’ultimo decreto ‘Ristori’ ha messo nero su bianco una proroga della validità delle attuali concessioni fino al 2033. Solo a Roma però, sembra che nessuno se ne sia accorto.

A gara 37 stabilimenti di Ostia. E i balneari promettono battaglia

Ecco perché applicare la Bolkestein per i balneari è ingiusto e sbagliato

A finire in gara saranno il Bahia (il chiosco della spiaggia libera vicino l’ex Colonia Vittorio Emanuele); il ristorante Edonè (vicino al Pontile); il bar-ristorante Lido (senza manutenzione da tempo); il bar-ristorante El Miramar (il locale tra il Marechiaro e il Curvone); Casagni Rita (il chiosco del Curvone); Hakuna Matata (la concessione oggetto di confisca); la darsena Canale Dei Pescatori (il porticciolo su via della Fusoliera); il bar-ristorante Peppino A Mare (non il lido); Spiaggia Via Litoranea Km 10.100 (il Marina Village). E si uniscono agli altri 37 stabilimenti ai quali già qualche settimana fa è arrivata la la pec dell’amministrazione comunale. Anche in questi casi, si specifica, ‘La concessione del singolo lotto avrà durata dalla stipulazione del contratto di concessione per 1 (una) stagione balneare con inizio al 1 maggio e scadenza al 30 Settembre’. Ciascun candidato potrà presentare domanda di concessione per un solo lotto entro il 15 marzo attraverso la piattaforma ‘tuttogare’. Una scelta inaccettabile per Assobalneari, che è scesa sul piede di guerra. “Il bando predisposto dal Municipio X di Roma Capitale è un’atto d’imperio”, hanno tuonato i rappresentanti della categoria. Infatti non ci sarebbero le condizioni per disapplicare il disposto della legge 77/2020, che proroga appunto tutte le concessioni al termine ultimo del 2033. Così è facile prevedere una serie di contenziosi, che rischiamo di far partire sotto pessimi auspici la stagione balneare del 2021. Propio quella tanto attesa per un possibile rilancio, covid permettendo. A meno che l’amministrazione grillina non si decida ad ascoltare le grida di allarme, e a cambiare idea prima che sia troppo tardi.

https://www.romatoday.it/zone/ostia/bando-9-concessioni-ostia-curvone-bahia.html