La storia di Luca. Il disabile in carrozzina che non può prendere la metro

Foto Roma Today. La storia di Luca potrebbe essere uguale a quella di tantissimi altri cittadini romani. Portatori di una disabilità motoria, che li obbliga a spostarsi utilizzando una carrozzina. In un Paese civile e in una capitale bene amministrata, tutto questo non dovrebbe rappresentare un problema. Perchè la mobilità e l’accesso agli uffici pubblici sono uno dei diritti fondamentali. E dovrebbero essere garantiti a tutti. Invece a Roma siamo ancora molto indietro, e non solo per gli ostacoli presenti ogni giorno sulle nostre strade. Radici sporgenti, auto in doppia fila, mancanza di scivoli che consentano a chi non può deambulare normalmente di salire e scendere con facilità dai marciapiedi. Il principale problema infatti rimane l’accesso ai mezzi pubblici. Con gli autobus che spesso hanno la pedana che consente di issare la carrozzina, rotta o non funzionante. E la metropolitana che è un mezzo disastro. Tra ascensori rotti, scale mobili ferme e montacarichi fuori uso. Insomma, una vera e propria odissea per chi non ha la fortuna di poter camminare sulle proprie gambe. E comunque per tutti i soggetti più fragili. Che giustamente, proprio come Luca si sentono abbandonati.

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Luca abita a Torre Angela. Ma per prendere la metro deve prima salire sul bus e cambiare stazione

Per Luca è impossibile prendere la metro in prossimità del suo quartiere di Torre Angela. Infatti, gli ascensori sono rotti e non c’è nessun modo per lui di raggiungere la banchina. Visto che si muove in carrozzina, in quanto portatore di una specifica disabilità motoria. Le prime denunce dell’uomo risalgono oramai a cinque anni fa, e sono datate 2016. Ma purtroppo da allora pochissimo è cambiato.”Non ce la faccio più, è vergognoso e indegno il modo in cui veniamo trattati in questa città. Ho riflettuto a lungo, andrò via da Roma, continuare a vivere così è impossibile” ha detto Luca a Roma Today. Ferito dall’ennesima delusione. Già perché succede anche che Luca debba risalire in superficie alla prima metro utile, prendere un bus e recarsi alla successiva stazione per andare nella direzione opposta. O che debba rinunciare a una visita medica. Ed essere riportato a braccia in superficie da altri passeggeri e cittadini volenterosi. Non c’è slogan che tenga di fronte a questo, non ci sono altre promesse da mantenere.

È sufficiente consultare il sito dell’azienda del trasporto pubblico – Atac – alla sezione ‘accessibilità’ per constatare quanto possa diventare difficile, se non impossibile, muoversi in città. Per chi vorrebbe utilizzare le metropolitane e ha come compagna di viaggio una carrozzina.

https://www.romatoday.it/politica/ascensori-guasti-stazioni-metro-atac.html