Le bancarelle degli urtisti urtavano la Raggi. I cassonetti stracolmi e i cinghiali per strada invece no

Le bancarelle degli urtisti evidentemente urtavano Virginia Raggi. A suo dire una vera minaccia per il decoro urbano del centro di Roma. Invece i cassonetti perennemente stracolmi, fanno caruccio. E pure i cinghiali che si rinfrescano alle fontanelle. Fa caldo in fondo, c’è da capirli.
E la mercanzia dei minimarket gestiti dagli stranieri che invade i marciapiedi e non solo nelle periferie? Meglio voltarsi dall’altra parte. Perché la priorità della sindaca era cacciare le storiche bancarelle che vendono immagini sacre e souvenir dal cuore della Capitale.
E dopo averle relegate negli angoli più nascosti della città, negandogli di fatto ogni possibilità di vendita, pochi giorni fa è arrivata la ciliegina sulla torta. La delibera che dà a questi commercianti, quasi tutti di origine ebraica, la possibilità di riconvertire le proprie licenze in licenze taxi. Una sorta di risarcimento danni.

Raggi, così ci rovini. Gli urtisti romani sul lastrico, siamo un pezzo di storia di Roma

Gli urtisti romani, ci sentiamo provocati dall’ultima ordinanza comunale. Con tutto il rispetto per i tassisti vogliamo continuare il lavoro dei nostri padri

Grazie  anche a un regolamento della Regione Lazio, 120 licenze ambulanti potranno essere riconvertite. In licenze taxi. Dunque, più auto bianche in circolazione. Con i clienti praticamente azzerati da un lockdown che per i tassisti non è mai finito. E i mal di pancia della categoria verso l’amministrazione capitolina non si sono fatti attendere. “Il Comune vuole farsi bello senza sostenere alcun costo. Utilizzando i taxi alla stregua di un ammortizzatore sociale”, è la denuncia del sindacato Usb. “Cacciare gli urtisti dal centro storico per un presunto problema di decoro è l’ultima follia della Raggi. Dopo aver regalato i monumenti di Roma ai monopattini, dopo aver negato ogni forma di sostegno ai tassisti nonostante il servizio pubblico h24 svolto durante l’emergenza Covid”. E tutto questo nell’estate più difficile per l’economia della Capitale.

Con lo smartworking incassi più che dimezzati. Assurdo spostare gli ambulanti dal centro, ma anche ampliare le licenze taxi. Perché non c’è più lavoro

Bar, ristoranti e alberghi con incassi più che dimezzati. Turisti stranieri, che grazie anche alla scellerata proroga dello stato di emergenza disertano la nostra città. “Anche noi tassisti siamo in ginocchio, lavoriamo a giorni alterni, fatichiamo a coprire le spese, dei guadagni non ne parliamo proprio”. È l’allarme del sindacato Usb-Taxi, che ha chiesto un incontro con gli amministratori comunali. Anche per discutere della riconversione delle licenze degli ambulanti.
“Son tutti bravi a fare i signori con i lavori degli altri”. È la stoccata finale dei tassisti alla giunta guidata, ancora per poco si spera, da Virginia Raggi. Che con questa decisione sembra avere scontentato davvero tutti.

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