Le mascherine non sono bastate. Ora Zingaretti e D’Amato cercano congelatori per il vaccino

Il famoso ‘mascherine gate’ sembra non aver insegnato niente dalle parti di via Cristoforo Colombo. Quanto meno ad attenersi ad una sana prudenza, al di là delle specifiche responsabilità. E dopo aver atteso mesi per dei charter fantasma pieni di protezioni facciali che in realtà non sono mai arrivate, adesso la Regione rischia di fare il bis. Almeno a sentire la conferenza stampa di ieri dell’assessore alla salute Alessio D’Amato. Che mentre in conferenza stampa magnificava i dati del contenimento del contagio nel Lazio, si è lasciato sfuggire una dichiarazione. Ci stiamo attrezzando anche per il futuro vaccino anti covid, ha detto D’Amato. Per acquistare congelatori in grado di mantenere il prezioso siero a 75 gradi sotto zero. Attenzione, ci corre l’obbligo di dire. A non buttare soldi pubblici dalla finestra, dopo i 13 milioni di anticipo alla Eco.tech sborsati in primavera. Sul cui eventuale rimborso alla Regione ci si potrebbe scrivere un libro. O fare una battaglia politica, come quella condotta con coraggio dalla consigliera di FDI Chiara Colosimo a via della Pisana. Quindi, speriamo che sui super frigoriferi si faccia maggiore attenzione. Anche perché non è ancora chiaro se e quando il vaccino sarà disponibile. E se sarà proprio quello della Pfizer. Che da quanto ci dicono necessiterebbe di temperature da spazio siderale. O altri prodotti allo studio, magari più facili da distribuire e da conservare.

Vaccino, nel Lazio mancano 500 mila dosi. E la Regione trema

Prima dei congelatori per il futuro vaccino anti covid, pensiamo a quello esaurito contro l’influenza

Il Lazio sembra rimanere zona gialla, in questo strano puzzle di regole e colori messo in scena dal governo Conte e dagli esperti del Comitato tecnico scientifico. Che un risultato lo ha ottenuto, quello di far arrabbiare un po’ tutti. E di mandare in rovina settori produttivi già in crisi in tante Regioni. Qui da noi invece l’indice Rt (quello della diffusione del contagio ndr) sarebbe calato a 0.88, quindi sotto la fatidica soglia psicologica di uno. Dopo che tre settimane fa era quasi a uno e mezzo. Stranezze tecniche incomprensibili. Forse ci infettavamo tutti dopo le 18 nei bar, chissà. Comunque meglio così, e la Regione ha annunciato anche altri 100 milioni di investimenti. Per potenziare le apparecchiature dei laboratori pubblici e implementare gli organici degli operatori sanitari. Va bene, ma in tutto questo clima di festa i vaccini per l’influenza quando arrivano? Perché mancherebbero ancora 500 mila dosi, e le farmacie sono all’asciutto. Ecco, magari Zingaretti e D’Amato dovrebbero pensare prima a questo. E poi all’eventuale acquisto dei nuovi congelatori per il futuro siero anti covid. Cerchiamo di essere concreti e di  in vendere sogni, perché la gente è stufa e delusa. E per l’immaginazione al potere, c’è sempre tempo.

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