Metro B, Castro Pretorio riapre. Ma dopo 373 giorni restano i problemi

La metro B ferma di nuovo a Castro Pretorio, come prima dell’inizio dei lavori. Lunghissimi, più di un anno. E resisi necessari per la scadenza delle manutenzioni su scale mobili e ascensori. Oltre che per alcune bonifiche dall’amianto e opere di impermeabilizzazione. Ma secondo quanto segnalano utenti e pendolari, in tutto questo tempo poco sarebbe cambiato. Ad eccezione delle scale mobili, ascensori e di qualche bonifica strutturale. La stazione infatti appare quasi esattamente come quando chiuse. Oltre un anno di attese per una fernata che, a detta degli utenti, sembra una metro in una città sovietica post-bombardamento.

A calamitare il malcontento dei pendolari, però, non sono solo gli impianti di traslazione: a soli due giorni di distanza dalla riapertura, il 15 ottobre Castro Pretorio ha dato di nuovo forfait. “Temporaneamente chiusa”, ha informato Roma Mobilità. Incredibile.

Quali lavori sono stati fatti fino ad oggi a Castro Pretorio

I lavori svolti in questi 373 giorni di stop a Castro Pretorio hanno interessato le scale mobili per fine vita tecnico. Oltre agli ascensori, la bonifica dall’amianto e l’isolamento dalle infiltrazioni d’acqua all’interno della stazione. Per quanto siano stati completati, però, gli spazi interni ad oggi versano nello stesso stato di semi abbandono di un anno fa.

“Sono stati anche adeguati gli spazi di stazione – si legge nell’informativa Atac – per consentire le procedure di evacuazione coerenti con le nuove normative anti-incendio”. Luoghi che però appaiono praticamente identici a prima dei lavori, dove il flusso degli utenti in entrata e uscita è delimitato in pandemia da un cordone rosso.

Nulla è cambiato

Anche se gli interventi in stazione hanno realmente interessato la scale mobili, oggi sfavillanti, il resto della stazione è tuttora vecchia. Sporca e in netto contrasto con gli adeguamenti strutturali.

Pavimenti uguali a prima, banchine con plafoniere verniciate alla bell’e meglio, esteticamente identiche.

Muri sporchi, con le incrostazioni che si alternano a qualche foglio plastificato. Attaccato qui e là per segnalare le uscite di sicurezza e la presenza di ascensori. Nessuna pallina segnaletica, tranne per i percorsi per non vedenti. Anche quelli incrostati, in barba alle normative igenico-sanitarie.

Per non parlare degli ascensori, che permettono agli utenti di spostarsi tra banchine ferroviarie e tornelli, ma non di salire in superficie.

La stazione Castro Pretorio rimane così ancora una volta off limits per i disabili. Le scale mobili sono nuove e permettono di accedere ai treni. Ma per chi volesse avventurarsi dalla superficie ai tornelli, il viaggio si ferma a bordo strada. Senza distinzione riconoscibile tra un ingresso e l’altro, se non tramite dei cartelli affissi. Esattamente come prima della chiusura.

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