Montecitorio, Conte scappa sul San Giuseppi Hospital

San Giuseppi hospital

Conte scappa, non vuole rispondere sul San Giuseppi Hospital. Lo fa intuire uno scarno comunicato appena apparso sul sito di Montecitorio. “Si svolgerà oggi, mercoledì 15 aprile alle 16, il question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall’Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, risponderà a interrogazioni sulle attività di approvvigionamento di presidi sanitari e di dispositivi di protezione individuale effettuate, già dal mese di febbraio 2020, ad uso della Presidenza del Consiglio dei ministri (Molinari – Lega). E sulla vicenda dell’acquisizione da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri di presidi medici e dispositivi di protezione individuale (Lollobrigida – FdI)”.

La fuga di Conte sul San Giuseppi Hospital

Un presidente del Consiglio in fuga, Conte ha paura di rispondere davanti al popolo italiano della vergogna dell’ospedale privato per Palazzo Chigi. Lui si presenta in televisione solo quando deve insultare gli avversari politici. Ma manda allo sbaraglio un ministro per arrossire di fronte alle accuse sulle precauzioni per se’ mentre gli italiani morivano di coronavirus, medici e infermieri erano senza protezione e ci lasciava la pelle persino un agente della sua scorta.

È grave l’assenza annunciata del presidente del Consiglio. Mai come in casi del genere occorre avere il coraggio delle proprie azioni e risponderne davanti a tutti. Invece Conte sceglie la fuga, del San Giuseppi Hospital probabilmente se ne vergogna e non sa come uscire dall’angolo. Magari confidando sulla protezione della grande stampa che su questa vicenda appare davvero indegna.

Risponderà il Cinquestelle, dimenticando la rivoluzione

Sara’ chiamato a rispondere un ministro dei Cinquestelle, D’Inca’, che in altri tempi avrebbe messo a soqquadro il Parlamento per una cosa del genere. Adesso gli toccherà la parte del giustificazionista.

Anche qui si assiste alla fine della rivoluzione. Ma sulla pelle del popolo italiano. Si vergogni Conte e tutti quelli che lo difendono.