Nel Municipio della Raggi, lite tra M5s. FdI: “Ora date le dimissioni”

«Roma, Municipio XIV, situazione surreale. Stamane in Commissione Trasparenza sono “volati stracci” tra due eletti dei Cinque stelle». Lo scrive sulla sua pagina Fb Massimiliano Pirandola, consigliere municipale di FdI e testimone dello scontro tra grilini.

Pirandola (FdI): “I grillini sono allo sbando. Ne fa le spese la città”

«Uno ci diceva che bisogna convocare gli uffici con moderazione per distoglierli dal grande lavoro assegnatogli dai 5 stelle. E l’altro, assente per lavoro da oltre un anno pur mantenendo la carica di consigliere, appellava il primo come uno che parla al vento». Uno scambio di insulti vero e proprio. Tant’è che lo scontro è proseguito. Ha detto pure, prosegue Pirandola, «che non è stata fatta, proprio da loro, un’adeguata programmazione su tutto dall’inizio della consiliatura. Addirittura ha asserito che, anche le direttive della sindaca, vengono palesemente disattese dagli uffici preposti. Ci rendiamo conto? Allora ci chiediamo che rimanete a fare? Ormai gli epigoni della Casaleggio e del comico genovese, sono allo sbando più completo». A quel punto, il consigliere di FdI ha «formalmente chiesto loro di regalare alla città un sussulto di dignità, le dimissioni. Affinché il vento oramai cambiato li porti lontano dalla Capitale».

Il Municipio XIV, quello di appartenenza della Raggi

Il Municipio XIV è proprio quello dove risiede Virginia Raggi. Ed è emblematico che neanche a casa della “sindaca”,  i grillini trovino pace. Un quartiere che presenta davvero molte criticità. Lo ha scritto lo stesso Pirandola nei giorni scorsi: «Ci sono molti problemi sul territorio e i grillini li risolvono? Ma no sono a ridurre il numero dei consiglieri nelle commissioni competenti, modificando la delibera sul Decentramento amministrativo. Avete capito bene, non hanno chiesto più potere per i municipi. Fondi, autonomia, no, stanno chiedendo di ridurre il numero dei partecipanti nelle Commissioni a parità di eletti». L’ennesimo delirio a 5 Stelle. Finché non saranno cacciati via, non sarà neanche l’ultimo.