Non rallenta il virus: il tasso di positività rimane altissimo. Posticipare la riapertura delle scuole

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Sono 14.245 i nuovi casi di corona virus e 347 i nuovi decessi in Italia nelle ultime 24 ore. In totale sono stati effettuati 102.974 tamponi. E’ quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. Il tasso di positività scende al 13,8%, che comunque è sempre altissimo, giacché la media è dell’8 per cento. Nel Lazio sono 77.153 (+705 da ieri) i casi attualmente positivi a Covid-19, di cui 2.824 (+32 da ieri) ricoverati , 309 (erano 315 ieri) in terapia intensiva e 74.020 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono in totale 86.927, i decessi 3.840 e il totale dei casi esaminati è pari a 167.920. Questo il bollettino aggiornato della Regione Lazio. Nelle province si registrano 676 casi e sono sette i decessi nelle ultime 24h.

Il virus non perdona, non riaprire le scuole

“Dobbiamo approfittare di questi giorni per poter mettere in atto azioni per aprire con maggior sicurezza le scuole. Oltre al potenziamento dei trasporti e alla sicurezza degli spazi comuni, oggi potrebbe significare poter vaccinare il personale scolastico sia docente che non docente per creare un ambiente il più possibile immune”. Lo suggerisce il direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, facendo il punto sul prossimo 7 gennaio quando dovrebbero riaprire le scuole. Per far tornare gli studenti in aula “sarebbe prudente attendere almeno la seconda metà di gennaio per vedere gli esiti delle misure di questo periodo – avverte Vaia – ritengo che questi tempi debbano essere comunque di attesa vigile”.

Confusione anche sui vaccini

Intanto proseguono le polemiche sul piano vaccinale. Sia il centrodestra sia Italia Viva mettono sotto accusa il governo per la gestione dei vaccini. In merito all’immunità che il vaccino assicurerebbe, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, il professor Franco Locatelli fa alcune precisazioni. “Negli articoli scientifici è chiaramente riportato che anche negli studi clinici si sono infettate persone dopo la prima dose proprio perché la risposta immunitaria non è ancora completamente protettiva. E lo diventa soltanto dopo la seconda dose. Questa è una delle ragioni per non abbandonare comportamenti responsabili dopo essere stati vaccinati”.