Regione Lazio tra rifiuti e concorsopoli. FdI: Zingaretti si dimetta

raggi e zingaretti roma (2)

Fratelli d’Italia in regione Lazio torna all’attacco del presidente Zingaretti. “Mentre Roma e il Lazio  stanno per essere investite dall’ennesima emergenza rifiuti  dopo oltre otto anni di inerzia della Pisana e di sterile rimpallo di responsabilità con Roma Capitale, con  una devastante inchiesta in corso sull’operato della Direzione Regionale Rifiuti, Zingaretti non sa fare di meglio che incaricare Invitalia di individuare dei siti all’ estero per spedirgli l’immondizia del Lazio, con costi altissimi per i contribuenti”.

Zingaretti diviso tra poltrone e rifiuti

In un comunicato, il consiglieri di Fdi accusano: “Completamente assorbito dalla distribuzione di poltrone e dalle rivalità dei suoi colonnelli, il Presidente del Lazio  dimentica che urbanistica, edilizia privata ed imprenditoria dell’indotto rischiano il fallimento, in quanto impossibilitate a lavorare perché dopo la bocciatura del Piano Territoriale Paesistico Regionale, la Regione ancora non decide se e come verrà riapprovato. E meno male che dimettendosi da segretario del PD ha detto che si sarebbe occupato a tempo pieno del Lazio.

Al momento si è limitato a prendere le distanze dalla sua maggioranza su Concorsopoli. Troppo semplice di fronte a una pagina bruttissima che fa rabbrividire i cittadini del Lazio”, concludono i consiglieri regionali del Lazio di Fdi.

Nella regione Lazio si susseguono gli scandali

Interviene anche Paolo Trancassini, deputato e coordinatore regionale Lazio di Fratelli d’Italia. “Bene la netta presa di posizione del collega Francesco Zicchieri, già coordinatore regionale. In merito alla richiesta di dimissioni dell’intero Ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio per le stesse ragioni che hanno condotto il suo presidente Buschini ad analoga scelta. Nella Regione Lazio si susseguono gli scandali. E vedono protagonisti eletti nel Pd che il segretario Zingaretti candidò e poi indicò in incarichi di grande responsabilità”.

“Le dimissioni – conclude – sono un atto necessario. Per non trascinare le istituzioni in questioni che non dovrebbero essere nemmeno sfiorate da sospetti e da fatti che circondano questa oscura vicenda. Un sistema di assunzioni che coinvolge esponenti del Pd e non solo”.