Rifiuti, è scontro frontale Raggi Zingaretti. Lunedì Roma potrebbe essere commissariata

Sui rifiuti ormai è scontro totale tra la sindaca Raggi e il governatore del Lazio Zingaretti. Prima con lo strappo sulla ‘nuova Malagrotta’ a Monte Carnevale. Sito gradito alla Regione, e a dicembre scorso avallato anche dal Campidoglio. Salvo poi una clamorosa retromarcia a fronte delle proteste dei cittadini. E un no secco dopo le ultime vicende giudiziarie. Che hanno portato agli arresti dell’imprenditore Valter Lozza, già numeri uno della Mad nel frusinate. E della dirigente dell’Area rifiuti Flaminia Tosini. Poi la situazione si è ulteriormente inasprita. Perché da via Cristoforo Colombo hanno emesso un’ordinanza. Che obbligava Roma capitale a decidersi una volta per tutte. E ad indicare una sito dove conferire l’immondizia dell’Urbe. Dentro i confini della città, e in coerenza con il Piano regionale.  Cosa che la Raggi e la neo assessora Katia Ziantoni non hanno fatto. Rimandando la palla in campo avverso. Visto che comunque ci sarebbero 36 mesi per decidere dall’adozione del documento regionale. Chiaro che si tratta di uno scontro politico. Perché i Comuni della provincia non ne vogliono sapere di diventare la pattumiera di Roma. E alla vigilia delle elezioni per il nuovo sindaco, dal Campidoglio nessuno ha voglia di restare con il cerino bollente in mano. Così adesso, i termini dati da Zingaretti alla Raggi sono scaduti. E volendo, da lunedì sui rifiuti Roma potrebbe essere commissariata.

Rifiuti, cabina di regia per Roma e il Lazio. È il fallimento di Raggi e Zingaretti

L’unico impianto Ama per trattare i rifiuti di Roma è a Rocca Cencia. Ma il Comune non lo vuole

E a fronte delle enormi difficoltà sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, si aggiungono anche le posizioni politiche dell’assessora all’ambiente di Roma capitale Katia Ziantoni. Da sempre contraria a puntare sull’impianto di Rocca Cencia. Che adesso, almeno nella parte relativa al TMB, è anche sottoposto a sequestro. Eppure, questo è rimasto l’ultimo stabilimento di trattamento dell’immondizia di proprietà dell’Ama. Dopo l’incendio al nuovo salario di un anno e mezzo fa. Poi ci sono i privati, con gli impianti di Cerroni, sempre a Malagrotta. Che almeno in parte stanno lavorando, anche se sottoposti ad amministrazione giudiziaria. E che Ama è costretta a pagare profumatamente. Così la gran parte dei rifiuti di Roma va a finire fuori regione, con costi altissimi. Adesso però, se Zingaretti nominerà un commissario, il quadro potrebbe cambiare. E le scelte che non ha fatto, il Comune potrebbe subirle. Magari iniziando su questo uno scontro a tutto campo tra la Raggi e l’ex segretario del PD. Che potrebbero essere anche avversari per la prossima poltrona a sindaco della Capitale.

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E a Guidonia il sindaco grillino chiude le porte alla Raggi e a Cerroni. Se serve smonterò l’impianto pezzo a pezzo

Una soluzione per la Raggi potrebbe essere offerta dall’eterno burattinaio dei rifiuti nel Lazio, l’ultra 90 enne avvocato Manlio Cerroni. Con la possibilità adesso concreta di aprire il mega impianto di trattamento di Guidonia. Ma proprio su questa ipotesi, il sindaco grillino del comune laziale Michel Barbet è andato su tutte le furie. E ha risposto in maniera secca, senza giri di parole. Promettendo battaglia.“ Guidonia Montecelio è stata martirizzata da decenni di immondizia gettata sempre in impianti di sua proprietà (di Cerroni ndr). E ora non è più disponibile a svendere il proprio territorio come si faceva un tempo. Questa amministrazione, (…) non sta qui a ‘prendersi mazzate’ da chi capita. Non abbiamo timori reverenziali verso nessuno, non cediamo alle motivazioni di una emergenza che esistendo da anni non può più definirsi tale”. E poi rivolgendosi ancora  a Cerroni, le conclusioni del sindaco. “Vediamo se riesco a stupirla di nuovo. Farò tutto quello che è nei poteri di un Sindaco affinchè il suo grigio e vetusto impianto – scrive il primo cittadino – venga smontato pezzo a pezzo”.

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