Rifiuti, risanare si può. Ecco il progetto di Paguro e Rida Ambiente a La Cogna (Aprilia)

Non solo cattive notizie nel settore dei rifiuti. Infatti a fronte di una situazione a Roma e nel Lazio a dir poco drammatica, c’è anche chi prova ad invertire la tendenza. Proponendo un piano per risanare un’ampia zona posta in prossimità del comune di Aprilia. Il progetto è stato elaborato dalla Paguro s.r.l., società che orbita nella galassia del gruppo Rida Ambiente. E mira a recuperare la vecchia discarica di La Cogna, chiusa da circa trent’anni. Si trattava già all’epoca di un insediamento abusivo, e purtroppo sembra che sotto al terreno di quella ex cava ci sia più o meno di tutto. Materiali inquinanti probabilmente, forse anche rifiuti tossici. Certamente qualcosa che potrebbe aver attaccato le falde acquifere circostanti ed inquinato i pozzi. Visto che nel frattempo proprio in prossimità della ex discarica è sorto un insediamento abitativo. Recentemente sanato, ma nel cui ambito la mortalità per tumori ed altre malattie degenerative è molto più alta della media regionale e nazionale. Un’autentica emergenza sanitaria ed  ambientale quindi. Alla quale negli anni le diverse amministrazioni regionali e provinciali non hanno mai posto rimedio. Anche perchè come al solito, di soldi per risanare il territorio non ce n’erano.

Ma adesso qualcosa potrebbe cambiare. Perché gli stessi proponenti del progetto, hanno anche trovato i fondi. Come? Semplice, riutilizzando e valorizzando i rifiuti ‘buoni’. E mettendo finalmente in sicurezza tutto il resto.

 

https://www.ilmessaggero.it/latina/inquinamento_il_36_dei_siti_ad_altissimo_rischio_del_lazio_e_in_provincia_di_latina-2283936.html

28 milioni per risanare la ex discarica. Pronto il progetto a La Cogna (Aprilia) ma il comune punta i piedi

Dopo anni di inerzia, finalmente il risanamento della zona di La Cogna ad Aprilia può diventare realtà. Grazie al progetto messo in campo dalla società Paguro del gruppo Rida Ambiente. Una sfida ambiziosa, che punta a riqualificare e mettere in sicurezza tutta l’area compromessa. Andando a svuotare letteralmente la ex cava abusiva. E isolando per sempre quei rifiuti tossici che per tutto questo tempo hanno continuato ad inquinare le acque ed il suolo. Valorizzando tutto quanto si può invece recuperare. E trovando così le risorse anche economiche tutte private per portare a termine l’impresa. Ma mentre Regione e Provincia sembrano guardare con interesse a questa opportunità, proprio il comune di Aprilia adesso punta i piedi. Come se la vecchia ferita della discarica abusiva non dovesse essere più riaperta. Peccato però che anche da sottoterra, quei rifiuti continuino a far male. E ad arrecare danno all’ambiente e alla salute pubblica. Rispetto alla quale sindaci e amministratori sono direttamente responsabili. Ecco perché è più che auspicabile un lieto fine per tutta questa vicenda. Perché quando si parla di risanamento ambientale, di chiusura del ciclo dei rifiuti e di opportunità d’impresa per il territorio, dire no diventerebbe davvero difficile da capire.

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