La presidente grillina Roberta Della Casa del IV Municipio sfiduciata all’unanimità una settimana fa potrebbe andare incontro ad una clamorosa riconferma. Non da parte dei consiglieri del parlamentino di via Tiburtina. Perchè contro di lei hanno votato in ventiquattro. Tutti, compresi i 15 pentastellati in blocco. Ma da parte della stessa sindaca Virginia Raggi. Lo avevamo anticipato proprio su 7Colli, che sulla vicenda della crisi in questo Municipio usare il condizionale era d’obbligo. Perchè la vicenda è diversa da quelle precedenti. Quando il. M5S è saltato anche in III, in VIII e in XI. In quei casi infatti alcuni grillini erano passati al gruppo misto, facendo mancare la maggioranza ai loro presidenti. Ma qui i consiglieri Cinque Stelle guidati dalla capogruppo Germana Di Pietro non hanno abbandonato il Movimento. Ma hanno invece scaricato proprio la presidente Della Casa. Votandole contro compatti, quindici su quindici. Un fatto unico, che ovviamente ha creato scalpore. E che ad un anno dal voto per il Campidoglio può avere riflessi molto pesanti sulla stessa sindaca Raggi. Le due donne sono molto amiche, e come racconta la stessa ex presidente del IV Municipio ad Affari Italiani dopo la sfiducia si sono sentite. Una chiacchierata di cortesia, certo. Ma sullo sfondo la possibilità che la prima cittadina rimetta in sella la presidente sfiduciata. Nominandola sub commissaria delegata sul territorio. Con i 15 consiglieri ribelli sospesi e messi sotto commissione disciplina dal Capo politico del Movimento Vito Crimi. Come dire, per i dissidenti si prepara una purga staliniana in salsa Cinque Stelle.
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Roberta Della Casa sfiduciata ma pronta a tornare in sella. È faida nei Cinque Stelle
Ormai in città è scontro aperto nel Movimento Cinque Stelle. E la sfIudica alla ex presidente del quarto Municipio Roberta Della Casa ha solamente acceso la miccia. Con la sindaca Raggi sempre più sola in Campidoglio. Dove i mal di pancia non mancano, e un gruppetto di consiglieri sarebbe pronto a seguire l’ex ministro Fioramonti e il deputato De Toma fuori dal Movimento. Mentre il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito starebbe vivendo da separato in casa E certamente i quindici consiglieri grillini del IV Municipio che hanno detto basta alla loro presidente qualche telefonata l’avranno fatta. Per capire il loro destino, visto che a Roma si vota tra un anno. E che adesso sono tutti sospesi. Abbiamo agito nel rispetto dei cittadini, ha dichiarato la capogruppo municipale Germana Di Pietro. Contro una persona che aveva perso il contatto con la realtà. Ma ora la Della Casa potrebbe tornare in sella.
Perchè la legge e lo Statuto comunale sono chiari. In caso di caduta di un Municipio il sindaco nomina un suo delegato. Che gestisce gli affari correnti e porta al voto il territorio. E nulla impedirebbe alla Raggi di nominare proprio la Della Casa. Che da parte sua ha già detto si. Se Virginia me lo chiedesse, non mi tirerei indietro. Ovviamente sempre nell’interesse dei cittadini.
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Contro la conferma di Della Casa Forza Italia scrive al Prefetto. E anche Romaventuno di Fassina si scatena
Tutti uniti contro la possibile riconferma della presidente del IV Municipio Roberta Della Casa. Che appena sfiduciata all’unanimità potrebbe clamorosamente tornare in sella. Con una nomina a sub commissaria firmata direttamente dalla sindaca Raggi. i dieci Deputati romani di Forza Italia guidati da Maurizio Gasparri hanno scritto una lettera al Prefetto Gerarda Pantalone chiedendo di non avallare questa scelta. Che sarebbe contraria a quanto espresso liberamente nel parlamentino di via Tiburtina. E anche il deputato dell’Italia dei Valori Luciano Nobili bolla l’eventuale riconferma della presidente sfiduciata come un ennesimo atto di arroganza. Ma si sono mossi anche associazioni e movimenti vicini alla sinistra. Come Romaventuno, che fa riferimento al deputato Stefano Fassina. Sulla pagina Twitter dell’associazione si legge infatti che se la Raggi confermerà la Della Casa commissaria del IV Municipio, confermerà una totale chiusura all’ascolto dei cittadini. E tra consiglieri ribelli, assessori sostituiti e manager che saltano come tappi di champagne, la bella favola del Movimento 5 Stelle a Roma sembra arrivata ai titoli di coda.
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