Roma maglia nera nel trasporto pubblico. E Legambiente attacca la Raggi

Roma è maglia nera per la quantità delle machine che circolano in strada. Secondo calcoli attendibili, per due milioni e mezzo di abitanti sarebbero immatricolate quasi un milione e mezzo di autovetture. E circa 400 mila tra motociclette e scooter. Con un rapporto tra residenti e mezzi di trasporto privati che non ha eguali in tutta Europa. E anche l’annunciata rivoluzione grillina basata sulla ‘mobilità dolce’ stenta a decollare. Il lancio dei monopattini elettrici è stato un mezzo flop, soprattutto per la mancanza di regole. E per i rischi che in una città come Roma si corrono ad andare in giro con questo piccolo e instabile mezzo a due ruote. E anche con le ciclabili non è andata meglio. Meno di 15 chilometri di nuove piste realizzate, quando le premesse – e le promesse – erano ben altre. E alcune tratte, come quelle sulla Palmiro Togliatti e il cavalcavia della Magliana sono pericolose e abbandonate. Ma il punto debole della mobilità alternativa al mezzo privato rimane il trasporto pubblico. Sia quello di superficie, che le tratte servite da metropolitane e ferrovie concesse. Con un numero insufficiente di mezzi e una velocità commerciale da lumaca. Così dal 2015 al 2019 oltre il 20% dei cittadini romani hanno rinunciato ad aspettare alle fermate il bus che non arriva. E sono risaliti nelle loro macchine.

Questo risulta da un rapporto redatto da Aci, Atac e Agenzia per il monitoraggio dei servizi pubblici locali ripreso da Legambiente. Che ha espresso un giudizio durissimo sulla mobilità pubblica nei quattro anni e mezzo del governo grillino a Roma.

Roberto Scacchi (Legambiente Lazio), negli ultimi anni tracollo del servizio del trasporto pubblico

I mezzi pubblici non sono mai stati il fiore all’occhiello della città di Roma. Ma in questi ultimi anni abbiamo assistito a un vero e proprio tracollo. Questo il giudizio severo espresso dal presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi. Che già aveva avuto modo di polemizzare con la sindaca Raggi sulla decisione di riaprire i varchi della ZTL durante il primo lockdown. E che ora torna all’attacco sulla situazione sconfortante del trasporto pubblico. Con una crescente disaffezione degli utenti. E con dei tempi di percorrenza da lumaca. Per una velocità commerciale di appena 10km/h dei tram e delle metropolitane. Che sale – si fa per dire – a 13 per il trasporto su gomma. Circa il 60% in meno della media italiana. E anche il rapporto tra popolazione residente e passeggeri trasportati in un anno è da maglia nera. Di certo non sorprendono le immagini della calca in alcuni dei nodi nevralgici per il trasporto pubblico, ha continuato Scacchi. In una intervista rilasciata a Roma Today. Tanto meno quella su molte linee di superficie. Soprattutto quelle periferiche. E in epoca di covid, non sembra certo essere questa la premessa migliore per garantire un minimo di distanziamento sociale e di sicurezza. Per prevenire per quanto possibile una ulteriore diffusione del contagio.

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Dei progetti promessi non si è visto nulla. Tram al palo, filobus rotti e il trenino Termini Centocelle fermo a metà strada

Della chiusura dell’anello ferroviario si parla ormai da tanti anni, ma non se ne vede l’ombra. Così come non c’è un metro di nuova tranvia nonostante decine di progetti e rendering di nuovi tram. Mentre il trenino Termini Centocelle si ferma a metà tragitto. Lasciando il binario vuoto nella popolosissima periferia est, fino a Giardinetti. Anche se questa tratta che passa parallela alla metro C sarebbe importantissima per ottenere maggiori frequenze di passaggio. E garantire il tanto auspicato distanziamento sociale. Questo il giudizio tutt’altro che lusinghiero di Legambiente sulla mobilità pubblica romana. Che dopo quattro anni e mezzo suona anche come una pesante bocciatura della giunta Raggi. E d’altronde tra stazioni chiuse, autobus che vanno a fuoco, filobus rotti in rimessa come nel caso delle 49 vettore a Tor Pagnotta e pendolari accalcati come sardine, sarebbe difficile pensarla diversamente. Intanto però, invece che i nuovi mezzi in città spuntano i nuovi autovelox. Tanto a pagare siamo sempre noi.

https://www.romatoday.it/politica/roma-quante-auto-ci-sono.html