Roma sempre più sporca. Scaricabarile tra Ama, sindacati e Raggi

E’ sempre l’immondizia uno dei principali problemi della Raggi. L’Ama sostiene che il lavoro va avanti egregiamente e che anche nei mesi post Covid non c’è stato alcun problema. La realtà è che noi romani invece vediamo che Romna è sporca come negli anni scorsi. In qualsiasi zona, i cassonetti sono strapieni. Se Roma er apiù pulita nei mesi scorsi era solo perché nessuno sporcava, e quindi l’Ama ha avuto poco da fare. E persino in quel periodo ci sono state lamentele dei cittadini – da noi documentate – sulla scarsa efficienza dell’Ama. L’Ama inoltre lamenta una certa carenza di personale, dovuta ai più svariati motivi. Però la mettano come vogliono, Roma è sempre più sporca, per non parlare dei parchi publbici. E’ chiaro che qualcsa deve cambiare.

“All’Ama i dipendenti disorientate”

I sindacati da parte loro denunciano alcune storture. “Ormai va di moda la costante pratica dello scaricabarile, le giustificazioni continue, i rimpalli di responsabilità, tutto degno del più grande teatro itinerante di commedianti”. Cosi’ in una nota il coordinatore regionale della Uiltrasporti Lazio, Alessandro Bonfigli, sulla situazione a Roma dell’Ama. Su poco più di 5.000 lavoratori rimasti idonei a tutti i servizi, almeno il 50% non sa più cosa deve fare”. “Mai vista una storia del genere – continua – dove il non decidere da una parte è diventata la decisione e il dividere dall’altra è ormai prassi abitudinaria utilizzata a seconda della convenienza. In mezzo, trattati come burattini e macelleria sociale, restano migliaia di lavoratori e lavoratrici di Ama sempre più indeboliti strategicamente, separati sindacalmente e confusi professionalmente”.

I sindacati chiedono assunzioni

“Noi non ci stiamo – continua Bonfigli – a vedere consumarsi questo scempio sotto i nostri occhi. Un piano assunzionale promesso e ancora non confermato. Un piano economico tariffario presentato da Ama e ancora non deliberato, in via straordinaria, prima del 31 luglio dal Campidoglio. Un progetto di mutuo soccorso condiviso con Roma Capitale ed Ama per continuare a dare continuità lavorative ai lavoratori del più grande appalto beffa da 150 milioni di euro. Un documento di approvazione sullo stato patrimoniale di Ama necessario alla sua sopravvivenza e ancora regna il silenzio assordante di Roma Capitale.

E’ chiaro che all’Ama qualcosa deve cambiare

Una comunità di oltre 5000 lavoratori che sta rischiando di essere polverizzata altro che mutuo soccorso. siamo al codice rosso a pochi passi dai campi Elisi. Come in molte altre situazioni di vertenzialità qualcuno ha sfruttato e sta sfruttando l’emergenza Coronavirus. Proponiamo di ristabilire un principio saldo di responsabilità sociale, che va reso pratica quotidiana per evitare che altre migliaia di lavoratori in futuro subiscano lo stesso trattamento e affinché il Ccnl di categoria sia l’unico strumento di riferimento in ogni suo articolato”. Molt eparole, ma pochi fatti. E’ così difficile capire che i romani vorrebbero la loro città un poco più pulita? Sì, qualcosa dovrà proprio cambiare.