Roma sui campi nomadi è maglia nera. E oltre trecento insediamenti sono fuori controllo

È guerra di cifre sui campi rom nella capitale. Sarebbero sedici attualmente, secondo l’ultimo recente monitoraggio datato primavera del 2019. Di cui sei regolari, e altri dieci tollerati. Ma in realtà le cifre in gioco sembrano rappresentare una realtà molto diversa. Perchè oltre 300 micro insediamenti irregolari si troverebbero praticamente sparsi per tutti i quartieri di Roma. Che è maglia nera in Italia. E su questi campi ovviamente diventa difficilissimo fare una mappatura. E garantire un adeguato controllo igienico sanitario. La situazione a Roma appare fuori controllo, come recentemente ha rappresentato al Questore una delegazione parlamentare di Fratelli d’Italia. Composta dal capogruppo alla Camera dei Deputati  Francesco Lollobrigida e dal coordinatore del Partito del Lazio Paolo Trancassini. Chiedendo impegni urgenti. Che riguarderebbero anche la sindaca Raggi visto che è responsabile della salute pubblica. Visto che spetta proprio al primo cittadino stabilire con ordinanza come collocare i campi rom nella propria città. Intanto l’Associazione 21 luglio fa sapere con un comunicato all’ANSA che la presenza dei rom in Italia si sarebbe fortemente ridotta. Dalle 28 mila unità del 2017 alle 20 mila del 2019. Ma che circa un terzo di tutti gli insediamenti si trovano proprio nella città di Roma.

Campi Rom fuori controllo, Fratelli d’Italia va dal Questore (video)

Rom, ecco le cifre  del censimento. Nella capitale ci sarebbero circa seimila nomadi ma i numeri potrebbero essere molto maggiori. E Roma è maglia nera in Italia

Secondo il censimento riportato dall’Associazione 21 luglio Roma sarebbe maglia nera per la presenza della popolazione rom sul proprio territorio. Le cifre parlano chiaro. Sarebbero circa 6000 i nomadi accampati in varie zone della città dei quali solo 3500 nei campi cosiddetti regolari o tollerati. Nei 338 micro insediamenti abusivi invece vivrebbero circa 2600 persone. L’allarme lo lancia lo stesso Carlo Stasolla presidente della 21 luglio. Su 9 rom in Italia risulta che solo uno viva in campi regolari, denuncia Stasolla. Nel 2019 a Roma si sono realizzati 45 sgomberi, di cui quello più eclatante al Camping River. Solo che in mancanza di politiche sociali coordinate questa gente rimane in città. Sbandata sotto ai ponti o appunto in piccoli micro campi preda del degrado e della criminalità.

Al campo nomadi del Salario anche duemila persone al giorno. Ma senza espulsioni il problema non si risolve 

Nel recente servizio delle Iene al campo rom del Salario una donna ha voluto parlare. E ha dichiarato cose gravissime. Dalla presenza di infiltrazioni criminali all’interno della struttura fino a rifiuti tossici scaricati e bruciati di notte nello stesso insediamento. Ma rimanendo sui numeri, le cifre non tornano lo stesso. Sempre la stessa donna infatti è stata chiara. Qui siamo tantissimi e gira una marea di gente. Più di duemila persone al giorno. E questi dati basterebbero da soli a riempire un terzo dei numeri totali in città. Qualcosa non torna davvero, e sarà importante fare chiarezza. Recuperare alle statistiche anche gli invisibili. Mettere in sicurezza il sistema. E procedere senza indugio alla espulsione degli irregolari. Perchè altrimenti anche sgomberando i campi, questa gente rimarrà in città. Ancora più ai margini, ad ingrossare l’esercito degli invisibili. Ecco, le espulsioni  da solo il sindaco non le può fare. Ma le può chiedere al governo, visto che da quelle parti ci dovrebbero essere molti amici della Raggi. Solo che sembra di vedere segnali assolutamente opposti. E la principale preoccupazione sulle politiche migratorie sembra quella di mettere in soffitta i decreti Salvini. Allora poi sarà inutile lamentarsi. E furti, campi ridotti come favelas e nubi tossiche continueranno a perseguitare gli esasperati cittadini romani.

Fratelli d’Italia a piazza Gimma raccoglie le firme contro i campi rom (video)