Roma, una voragine ogni tre giorni. E l’accordo quadro arriva solo ora

Roma capitale delle voragini. Con una buca che si apre in media ogni tre giorni. E oltre 100 eventi di smottamenti o cavità sotterranee che hanno ceduto nel solo 2019. Questi i dati riportati dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Ma anche senza gli studi degli esperti, i cittadini romani conoscono bene la situazione delle strade in città. Dove tra cantieri vecchi e nuovi, e lavori che spesso vanno avanti a rilento regna il caos. Con il rischio di spaccare qualche gomma della macchina, o per motociclisti, scooteristi e bikers di cadere e di farsi male. E molte delle buche che fanno disperare gli utenti della strada, derivano proprio dagli smottamenti del sottosuolo. Che creano delle vere e proprie voragini, specie nelle zone geologicamente più predisposte. Come Monteverde vecchio, Balduina. Parioli e Monti. Ma anche a Cortina d’Ampezzo e alla Camilluccia si sono riscontrati problemi simili. Adesso ilComune sembra voler correre ai ripari, perché finalmente sono state stanziate delle risorse aggiuntive. Si tratta di tre milioni di euro, che potranno essere gestite dal competente dipartimento per i Lavori pubblici. Nell’ambito di un accordo quadro che dovrebbe snellire la burocrazia. Perché tra gare di appalto, ricorsi e inizio dei lavori passa una vita. E intanto Roma sprofonda.

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La Raggi festeggia l’accordo quadro per tappare prima le buche. Ma ci sono voluti cinque anni

La sindaca Raggi ha presentato come un grande successo l’accordo quadro portato l’altro giorno in giunta. Che stanzia tre milioni di euro per contenere il dissesto idrogeologico in città. Anche nell’ottica di ridurre le voragini stradali, e di poter intervenire più velocemente in caso di cedimenti improvvisi del manto stradale. Peccato però che ci abbiamo ai cinque anni di mandato, e che in primavera si andrà comunque al voto. Quindi difficilmente il documento firmato ieri produrrà effetti in questa consiliatura. Anche perché le risorse economiche previste rientrano nel piano triennale dei Lavori pubblici, e vanno divise per le necessità dei 15 Municipi. Quindi, per il 2021 si tratterà conti alla mano di circa 100 mila euro per territorio. Meglio di niente, certo. Ma comunque per rimettere in sesto il sottosuolo e le strade di Roma occorre ben altro.

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Da Balduina a Monteverde al Tuscolano, le voragini stradali non danno tregua

Ecco un altro record del quale faremmo volentieri a meno. Tra il 2018 e il 2019, Roma ha contato 270 voragini che si sono aperte sul manto stradale. Spesso inghiottendo auto in sosta e facendo temere per la stabilità dei palazzi circostanti. Come accaduto a Balduina, in prossimità di via Damiano Chiesa. O a Monteverde vecchio, all’altezza di via Fonteiana. Ma gli esempi potrebbero continuare, perché anche altre zone sono state colpite. Mentre secondo i dati diffusi dall’Ispra, i quartieri maggiormente a rischio sarebbero quelli della zona est della città. Tuscolano, Appio Latino, Prenestino, Tiburtino e Quadraro. Perché strade e abitazioni sorgono su terreni di tufo, con cavità ben note fin dall’età antica. Adesso con il nuovo accordo quadro il monitoraggio e la mappa del rischio dovrebbero essere aggiornati. Non è mai troppo tardi, intanto però l’emergenza continua. E le strade della Capitale rimangono un percorso di guerra.

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