Smog, “ci siamo rotti i polmoni”: Frosinone e Roma capitali dell’inquinamento

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Smog è un neologismo inglese che ha ormai qualche decennio. Viene dall’unione delle due parole fog (nebbia) e smoke (fumo). Ma non  è un fenomeno solo londinese. Nel 2020, a Frosinone si sono registrati 77 giorni di superamenti dei limiti consentiti di Pm10 nell’aria (oltre 50 μg/m3), a Roma 46. La Capitale ha poi una media annua di 26 μg/m3 di polveri sottili e il capoluogo ciociaro di 30. E’ quanto emerge dal dossier “Mal’aria” pubblicato oggi da Legambiente. Analizzato anche il fronte del biossido di azoto, in maniera specifica dal dossier su Roma e Milano grazie al progetto #CleanCities: il gas proveniente dagli scarichi delle auto, a Roma si attesta a una media annua di 34 μg/m3.

Smog sopra il limite a Frosinone e Roma

Dato che, seppur al di sotto dei 40 μg/m3 (limite di legge consentito), è molto superiore a quanto dettato dalle linee guida dell’Oms che prevedranno invece di contenere l’NO2 a una media massima annuale di 20 μg/m3 per la tutela della salute. “Nel 2020 a Roma troppi giorni di smog fuori i limiti e biossido di azoto sopra il livello di tutela per la salute – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio -. Purtroppo questi sono dati che certificano per la Capitale un dominio dell’auto privata negli spostamenti. Quando c’è stata la possibilità di muoversi lo si è fatto con la macchina, chiaramente anche per evitare il contagio e vista una sfiducia nei mezzi pubblici.

Legambiente: a Roma non è stato fatto nulla

Dove le scene di assembramento, di mancato rispetto del distanziamento fisico necessario e i tempi di attesa rimasti incredibilmente in linea con il periodo pre-pandemia, hanno spinto quanti ne avevano la possibilità, a muoversi in auto. E con questi dati il risultato è lampante”. “Non arretriamo di un passo sulle nostre richieste di più trasporto pubblico e contro la sospensione delle Ztl. A maggior ragione nell’era del Covid e pensando anche a tutta una fascia sociale che non può permettersi il viaggio in macchina ed è quindi maggiormente esposta al contagio. Finora però – continua Scacchi – con questa amministrazione sono caduti nel vuoto appelli e richieste di più Tpl. O anche di riattivazione per tratti ferroviari pronti ma non funzionanti come la Centocelle-Giardinetti del trenino Casilina.

I tempi di attesa per i mezzi sono uguali…

I tempi di attesa sono rimasti uguali e gli stop lunghissimi dei varchi Ztl, in primavera/estate e nell’ultima parte dell’anno, sono stati ulteriore spinta sbagliata del Campidoglio all’uso delle auto private anche nel cuore della città”. “L’idea di futuro della Capitale deve avere al centro l’ambiente, con una poderosa cura del ferro, potenziamento della rete TPpl, Grab e nuove aree pedonali a partire proprio dal Colosseo. Non si è visto niente di tutto questo e noi ci siamo rotti i polmoni”. Stamattina i volontari di Legambiente, hanno steso infatti, proprio davanti al Colosseo lo striscione “Ci siamo rotti i polmoni”.