Stadio Roma, accordo fatto e delibere in quarantena

Accordo fatto per il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle e delibere che dovranno essere scritte in quarantena. Questo secondo la tabella di marcia prospettata dal quotidiano Il Tempo e ripresa sul web dalla redazione di forzaroma. info. La cessione delle quote tra Eurnova, la società che fu di Luca Parnasi e che ora è in amministrazione straordinaria e il gruppo facente capo al magnate della Repubblica Ceca Vitek dovrebbe quindi essere cosa fatta. Usiamo il condizionale perché comunicazioni ufficiali ancora non ce ne sono, ma sempre secondo Il Tempo la vicenda tra i privati deve considerarsi conclusa. Anzi, Vitek avrebbe accettato di rivedere al rialzo gli oneri da versare al comune di Roma, che nell’ultima versione supererebbero i 20 milioni di euro. E dal Campidoglio si starebbero già stendendo le delibere. Che sono ben cinque, e dovranno passare prima in Giunta, poi nelle commissioni e infine in aula.

Stadio Roma, c’è l’accordo ora servono le delibere

Accordo fatto quindi per il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, almeno secondo quanto riporta il quotidiano Il Tempo. Il magnate immobiliarista della Repubblica Ceca Vitek avrebbe rilevato le quote da Eurnova e ora sarebbe pronto a investire per la costruzione del nuovo impianto giallorosso. Ma non è tutto facile e scontato, anzi. Intanto c’è la pandemia da coronavirus che getta una grande incertezza sul mondo e sull’Italia. E che chiaramente non agevola la definizione degli affari. E poi c’è la burocrazia, che è quasi ugualmente pericolosa. Almeno in termini di possibili perdite di tempo. Al comune di Roma però sembra che le pratiche per le varianti urbanistiche dello stadio e per le questioni relative a infrastrutture e mobilità siano già in lavorazione. Approfittando proprio del periodo di quarantena che lascia più spazio ai dipartimenti e agli uffici.

 

Si lavora approfittando della quarantena

I lavori per le delibere che consentiranno di realizzare il futuro stadio della Roma stando andando avanti, approfittando proprio della relativa calma obbligata dal periodo di quarantena. Ci starebbero mettendo le mani il Segretariato generale, l’Avvocatura e l’Urbanistica, ma in realtà di delibere ne occorreranno ben cinque. Per tutte le competenze dei lavori pubblici, delle infrastrutture, dei trasporto e dell’ambiente. Oltre agli accordi tra Campidoglio e Regione per la ferrovia Roma Ostia Lido. Senza dimenticare la via del Mare e gli accordi con ACEA per il depuratore. Insomma un grosso lavoro, ecco perché appare sensato avvantaggiarsi. Appena le delibere saranno pronte dovranno passare in Giunta, e poi nelle commissioni. Infine ci sarà il voto dell’aula Giulio Cesare.

I numeri in aula Giulio Cesare

I numeri per approvare la delibera finale che autorizzerà la costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle non sono così sicuri, e anche su questo la sindaca Raggi dovrà lavorare. Nel 2017 l’aula aveva approvato il progetto di Eurnova con 28 voti favorevoli. Ma sono cambiate molte cose. Tre consiglieri comunali sono rimasti invischiati per questioni relative ai loro rapporti con Luca Parnasi e in caso di votazioni sullo stadio usciranno dall’emiciclo. Cinque grillini si sono dimessi per motivi diversi, e i subentranti non sono vincolati dal vecchio voto. Insomma se la Raggi vorrà essere la sindaca di Roma che mette il sì definitivo sulla vicenda stadio si dovrà impegnare. Magari coinvolgendo anche l’opposizione. Ovviamente coronavirus permettendo, ma questa è un’altra storia.