Tamponi, la Regione Lazio è una vergogna nazionale: file di ore sotto al sole

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Non tutto funziona agli aeroporti romani, come invece annunciato dalla Regione Lazio. “Sul fronte Covid19 altra pesante sconfitta per la Regione Lazio. Ancora il 16 agosto all’aeroporto di Ciampino non c’era nessuna postazione per effettuare i test rapidi, contrariamente a quanto annunciato da Zingaretti e dall’assessore D’Amato. Dal giorno 13 i passeggeri di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta che non avevano effettuato il tampone 72 ore prima del rimpatrio, hanno verificato sulla propria pelle le gravi carenze organizzative e logistiche della Regione Lazio. Che, dopo un semestre di emergenza Coronavirus ancora si fa trovare impreparata”. Così in un comunicato Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi alla Regione Lazio.

Regione, pesanti disagi per operatori e cittadini

“Non aver allestito a Ciampino la zona sanitaria per i tamponi – continua – ha costretto gli operatori sanitari in servizio ai drive-in ad un superlavoro in condizioni atmosferiche proibitive, ancora più insopportabili per chi indossa gli indumenti di protezione. Pesanti anche i disagi per le persone che dopo aver perso ore ed ore al telefono per comunicare al numero verde il loro rientro, sono state costrette ad attendere molte ore in auto sotto il sole prima di effettuare il test. E senza nemmeno poter ricevere il referto per il blocco del sito dedicato e qualcuno è stato rimandato al giorno seguente. Non avere nemmeno approntato un servizio di prenotazione con sistema QR per i tamponi al drive-in, denota lo stato di grande confusione ed inefficienza dei vertici dell’Amministrazione regionale del Lazio”.

FdI: file di sette ore a 40 gradi

Poche ore fa c’era stata un’analoga segnalazione da parte della senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè. “Capisco che la Regione Lazio sia funestata dalla presenza di personaggi non all’altezza di seguire l’emergenza sanitaria Covid. Ma francamente ridurre i cittadini del Lazio a sottoporsi a file di 7 ore con 40 gradi senza acqua e senza bagni è una vergogna nazionale. Una persona responsabile si dimetterebbe. Invece D’Amato pontifica e fa una personale crociata contro le strutture private che invece potrebbero benissimo fare i tamponi. La sicurezza sanitaria sacrificata sul furore dell’ideologia quando invece sarebbe auspicabile la sinergia pubblico privato nell’interesse della salute e della qualità della vita di tutti”. (Foto: affari italiani)