Un Capezzone da applausi asfalta la sanità di Zingaretti (video)

Sono giorni che Nicola Zingaretti si autoesalta e ci ammorba sulla fine del commissariamento della sanità laziale. Dimenticando alcune cose che per sua sfortuna noi e molti cittadini della nostra regione – che non è “sua” come gli ha invece incredibilmente suggerito qualche abborracciato stratega della comunicazione – conosciamo bene.

Che del resto gli ha ricordato molto bene Daniele Capezzone in un brillantissimo intervento televisivo che sicuramente sarà stato nascosto al governatore de’ noantri.

Capezzone asfalta Zingaretti

Le chiacchiere stanno a zero. E se il presidente del Lazio insiste saremo costretti a ricordargli alcune cifre che scrivemmo assieme anni addietro.  Per propaganda adesso finge di scordarle. Gli tornerà la memoria.

Per adesso ci limitiamo a notare che la fine del commissariamento della sanità, che comunque sarà una buona notizia quando sarà reale visto che è stata annunciata già tante altre volte, è coincisa con una valanga di miliardi in più trasferiti dallo Stato alla regione in questi anni. Più facile governare diciamo.

Anche se poi succede di perdersi qualche dozzina di milioni di euro in mascherine, una novantina da restituire alla Corte dei Conti per il Palazzo della Provincia e vedersi bacchettare pure da Tar e Consiglio di Stato per le nomine illegittime e comunque costate tanti quattrini al contribuente che deve cacciare soldi in tasse.

Lo stesso commissariamento della sanità – e qui va dato a Zingaretti di dire la verità – risale a dodici anni orsono, 2008, era Marrazzo, che si insediò nel 2005.

Ma il problema della sanità regionale sta nei servizi carenti, ed ecco perché è opportuno vedere e diffondere l’azzeccato video che immortala il j’accuse di Daniele Capezzone sulla sanità di Zingaretti, così come quel che scrisse tempo addietro su 7colli Giancarlo Righini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

Troppi soldi buttati

Soldi buttati, mentre il governatore lombardo Fontana è sotto accusa senza aver fatto spendere alcunché alla sua regione per qualche decina di migliaia di camici. “Una persona che deve fare un’operazione di ernia deve attendere tra gli otto e i dieci mesi. Una persona che deve fare la colonscopia e che telefonato al centro prenotazioni, si è sentito rispondere di ripassare nel 2021”. E parliamo della povera gente, quella che non ha conti in banca che gli permettano di potersi ricoverare e curare presso le strutture private.

Zingaretti non lo ammetterà mai, ma è sempre più carente l’offerta sanitaria nel Lazio. E passare il tempo ad annunciare l’apertura di strutture ospedaliere che restano sbarrate non gli giova. E soprattutto non aiuta i malati della nostra regione, che cominciano di nuovo ad effettuare i viaggi della speranza altrove.

Purtroppo, il governatore ha affidato la salute dei cittadini nelle mani di un pessimo assessore come Alessio D’Amato. Il suo tratto di arroganza nella gestione della sanità infastidisce persino non pochi consiglieri regionali di maggioranza. Ma basterà avere la pazienza necessaria e presto anche lui sarà solo un ricordo del passato.

Capezzone asfalta in diretta il PD e Zingaretti. "Nel Lazio liste d'attesa di mesi e se non hai i soldi muori di cancro. E avete la faccia come il culo di accusare la Lombardia, dove 150 mila non lombardi vanno a curarsi. Vergogna!'

Pubblicato da Rossella Fidanza su Lunedì 27 luglio 2020