Vaccini AstraZeneca ad Anagni: i tir con le dosi lasciano lo stabilimento per l’estero

Un camion con targa NL (Olanda) ha lasciato questa mattina lo stabilimento Catalent di Anagni, dove ieri sono state scoperte 29 milioni di dosi AstraZeneca. Poco prima del camion con targa olandese, un altro tir, italiano, specializzato in “trasporto farmaci nazionali e internazionali a temperatura controllata”, è uscito dai cancelli dell’azienda frusinate.

Trenta milioni di vaccini diretti in Belgio (che ha 10 milioni di abitanti)

“C’è un’azienda che ha il bioreattore per produrre il vaccino, un’altra azienda lo mette nelle fiale, queste fiale vengono inviate in Belgio e da lì una parte viene destinata ai Paesi più poveri e un’altra parte ai Paesi europei”. E’ un percorso produttivo e distributivo, “però è necessario vigilare perché le dosi destinate in Europa devono rimanere in Europa, quindi massima vigilanza per tutto ciò che in questo momento entra ed esce dal territorio europeo”. Lo ha detto, in merito alla vicenda delle dosi di vaccino anti-Covid di AstraZeneca ferme ad Anagni nel Frusinate, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. “E’ bene che siano andati i Nas, ma è necessario vigilare e dare risposte”, ha aggiunto.

Il sottosegretario Sileri impotente sulla questione

Della vicenda relative agli oltre 29 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca trovate ad Anagni, ha spiegato Sileri, “ho saputo ieri dalla stampa durante un’intervista e ho risposto: dubito che ci possano essere 29 milioni di dosi imboscate, fosse anche una sola dose sarebbe sbagliato. Ad Anagni il vaccino veniva messo all’interno delle fiale, vuol dire che l’Italia ha la capacità di poter mettere il vaccino nelle fiale che poi vengono mandate in Belgio e distribuite altrove. Bisogna che vi sia chiarezza in tutto questo percorso”.

AstraZeneca ad Anagni: un brutto pasticcio

Ieri AstraZeneca ha dato la sua spiegazione, che non si concilia però perfettamente con quanto rilevato dai NAS, almeno per quanto riguarda la destinazione di questi vaccini. Secondo l’azienda ad Anagni ci sono “16 milioni di dosi di vaccino in attesa del rilascio del controllo di qualità e destinate all’ Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi dell’UE durante l’ultima settimana di marzo, il saldo ad aprile, poiché le dosi potranno essere consegnate solo dopo il controllo di qualità”.

Inoltre, continua la nota dell’azienda, “ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di rilascio del controllo qualità per essere inviate a COVAX come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai Paesi a basso reddito: il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’UE e portato nello stabilimento di Anagni per essere infialato”.