Vaccini, ora la Regione dà i numeri. Perse le tracce di altre 500 mila dosi

vaccini contagi

Adesso la Regione Lazio sta dando i numeri. Che sono quelli dei vaccini promessi, prodotti e in parte spariti. Una vicenda che sta assumendo contorni grotteschi, proprio come all’epoca dello scandalo mascherine in primavera. Ma andiamo con ordine. Il piano vaccinale promesso dal presidente Zingaretti e dall’assessore alla salute Alessio D’Amato avrebbe previsto un quantitativo di siero anti influenzale di poco inferiore ai due milioni e mezzo di dosi. All’appello però mancheranno quasi certamente le 500 mila fiale della seconda trance di fornitura della Sanofi. Una delle ditte che si sono aggiudicati parte della commessa. Ci sarebbero stati problemi di conservazione dei prodotti, si legge nelle note ufficiose. E chissà a questo punto se e quando arriveranno le dosi. Saremmo quindi fermi a 863 mila vaccini, sempre secondo i dati regionali. Gli 800 mila della prima trance Sanofi, oltre ai 63 mila consegnati dal secondo fornitore. E destinati in prima battuta ai soggetti più fragili ed esposti.

Ma adesso il direttore regionale della competente direzione salute rilancia. Perchè si sarebbero ‘perse’ anche altre 445 mila fiale. Destinate alle farmacie e ai medici di base. Nessuno le avrebbe tracciate, e non si sa se siano state distribuite. Ed iniettate, eventualmente a quali soggetti. Un pasticcio insomma, con medici e farmacisti inferociti. Cittadini in attesa del vaccino che non arriva, e Corte dei Conti in agguato.

Vaccini, Regione nel caos. Ora saltano anche quelli per le farmacie

La Regione accusa le Asl, non tracciati oltre 400 mila vaccini

la Regione Lazio scarica la patata bollente dei vaccini anti influenzali. Consegnati in ritardo o spariti, per centinaia di migliaia di dosi. Renato Botti, alla guida della direzione regionale Salute, ha scritto nei giorni ai rappresentanti di medici di famiglia e dei farmacisti, ai direttori delle aziende sanitarie e ospedaliere e ai coordinatori della campagna vaccinazione. Denunciando che, su 1,4 milioni di quelle già consegnate, “di 449.868 dosi di vaccino non risulta ancora alcuna documentazione di utilizzo”. Affermazioni gravi, che comportano precise responsabilità. Frasi riportate dal quotidiano ilmessaggero.it. Rispetto alle quali chi di dovere avrà la responsabilità di fare luce. Situazione ancora più grave perché la Regione, al momento, può contare per le prossime settimane – quando i casi di influenza si moltiplicheranno – soltanto su 320mila dosi, dopo le mancate consegne da parte di Sanofi-Pasteur.

Il fallimento del Piano regionale

Alla Regione, in primo luogo, interessa sapere se i vaccini ‘non tracciati’ sono stati distribuiti nel modo adatto, cioè iniettandoli alle categorie più a rischio come anziani, malati cronici e bambini. Oltre ai già citati dipendenti statali che hanno maggiore contatto con il pubblico. Non è da escludere che in molti casi medici di base, strutture private o farmacie si siano dimenticati di comunicare i destinatari. Fatto sta – secondo Botti – che “l’inadeguato livello di registrazione non permette neppure una eventuale più efficiente allocazione delle ulteriori disponibilità vaccinali a colmare situazioni di carenza”. Come dire, se il piano vaccinazioni fallisce, non è colpa della giunta Zingaretti. Ma evidentemente, tutta questa incredibile vicenda non è destinata a finire presto. E lascerà ancora sul campo strascichi e polemiche. Oltre a centinaia di migliaia di cittadini del Lazio non vaccinati.

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/roma_vaccini_antinfluenzali_spariti_29_novembre_2020-5614026.html