135ma assoluzione per Berlusconi: dopo anni di campagna vigliacca della sinistra

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Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese Ruby ter. Lo hanno deciso i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano dopo una camera di consiglio durata circa 2 ore. La sentenza chiude un processo durato sei anni in cui la procura di Milano accusa il leader di Forza Italia di aver pagato – a partire dal novembre 2011 e fino al 2015 – circa 10 milioni di euro alle giovani ospiti di Arcore per essere reticenti o mentire durante i processi Ruby e Ruby bis sulle serate di villa San Martino. Un’accusa da cui l’ex premier si è sempre difeso parlando di “generosità” per ricompensare chi si è visto rovinare la vita da un’inchiesta giudiziaria presto esplosa sulla stampa.

Applausi e standing ovation alla Camera. Ora commissione di inchiesta

Applausi e standing ovation di Forza Italia in Aula alla Camera quando il capogruppo Alessandro Cattaneo ha chiesto la parola. Per annunciare che “il gruppo di Forza Italia esprime l’amara soddisfazione per l’ennesima assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter: è la 135esima assoluzione su 136 processi. Cattaneo ha sottolineato ancora: “Intervengo anche per chiedere la calendarizzazione per la Commissione di inchiesta sull’utilizzo politico della magistratura, per fare chiarezza su 25 anni di lotte giudiziarie che nulla avevano a vedere con il merito ma con lo scontro politico. Mai più persecuzione giudiziaria, Forza Italia chiede verità”.

Lo sfogo e il sollievo di Berlusconi

“Sono stato finalmente assolto” nel processo Ruby ter “dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili. Perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte”. Lo scrive Silvio Berlusconi sui social a commento della sentenza definitiva di assoluzione nel processo milanese perché il ”fatto non sussiste”. Il Cav posta una sua foto sorridente in doppiopetto stile ’94 con la scritta a caratteri maxi “Finalmente” e alle spalle il simbolo di Forza Italia.

La contentezza degli alleati, da Meloni a Salvini

“Felice per l’assoluzione di Silvio dopo anni di sofferenza, insulti e inutili polemiche”. Lo dice il vicepremier e ministro Matteo Salvini a proposito del processo Ruby ter e dell’assoluzione di Silvio Berlusconi. “L’assoluzione di Silvio Berlusconi è un’ottima notizia che mette fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana. Rivolgo al Presidente Berlusconi a nome mio e del Governo un saluto affettuoso”. Così il premier Giorgia Meloni, dopo la sentenza sul processo Ruby ter.

Infondate le accuse contro Berlusconi

“Sono felice per Silvio Berlusconi, assolto perché il fatto non sussiste nel processo Ruby Ter. La sentenza conferma l’infondatezza delle accuse nei confronti del Presidente, sulla cui condotta non abbiamo mai avuto dubbi. La giustizia ha messo finalmente la parola fine ad una vicenda assurda, ma resta l’amarezza per il calvario giudiziario di questi interminabili undici anni”. Così in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

Subito la riforma giudiziaria

“L’assoluzione di Silvio Berlusconi, cui va la nostra piena solidarietà, giunge alla fine di un processo che ha pesantemente condizionato la vita politica e istituzionale del Paese. Proprio per questo ci auguriamo che sia un nuovo inizio, l’alba di un periodo in cui ci sia un nuovo rapporto tra politica e magistratura. In cui si cerchi di affermare le proprie idee e la propria visione senza delegittimare l’avversario e senza ricorrere alle scorciatoie giudiziarie. Questa assoluzione, l’ennesima per Berlusconi, deve essere anche una spinta all’ormai indispensabile riforma della giustizia italiana ed alla fine di un giustizialismo che troppo spesso si è trasformato in gogna mediatica e persecuzione”. Lo afferma il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi.