15 giugno, i cento anni di Alberto Sordi (video)

Alberto Sordi

Il 15 giugno del 1920 nasceva a Roma Alberto Sordi, e precisamente in via San Cosimato nel rione Trastevere, uno dei piu’ grandi interpreti della commedia italiana. Attore, regista, doppiatore, compositore, cantante, e’ rimasto nel cuore degli italiani per la sua verace satira e romanita’ che ha sempre rivendicato con grande fierezza.

I duecento film di Alberto Sordi

Scomparso nel 2003, il grande Albertone ha interpretato circa 200 film che hanno rappresentato desideri, speranze e amarezze dell’italiano medio. Acuto e sarcastico con un’incredibile capacita’ di scherzare sulle nevrosi degli italiani, non ha mai risparmiato neanche se stesso da battute geniali e talvolta pungenti.
Ma Alberto Sordi, oltre ad interpretare personaggi specchio di una societa’ appartenente ad un’epoca contraddittoria, fatta di gloria e miseria, era anche un uomo che amava moltissimo gli animali, l’arte, i viaggi, e le belle donne anche se non ha mai voluto pronunciare il fatidico si’.

L’estranea in casa….

Pare, infatti, che, parte la mamma che lui considerava la donna piu’ importante della sua vita, non abbia mai avuto il “coraggio” di accompagnarsi definitivamente ad una moglie. Resta celebre la sua frase: “Non mi sposo perche’ non mi piace avere gente estranea in casa”, per la cui genesi vedi il video qui sotto. Eppure ci sarebbe andato molto vicino per ben due volte: la prima con una signora austriaca, Uta Franzmeyer, e la seconda con Andreina Pagnani a cui fu legato per nove anni.

“Vede, Madame, tutti me vogliono morto, voglio dire coniugato”, disse l’attore rilasciando un’intervista ad Oriana Fallaci, “ma anzitutto io mi son sempre governato da solo, ho le abitudini: come giocare a carte con gli amici fidati che, son sicuro, non barano. Poi ci ho le sorelle che mi stirano le camicie, cucinano bene e sostituiscono perfettamente la moglie che magari non sa stirare e pretende la cuoca. Poi queste donne d’oggi, cosi’ ardimentose, mi terrorizzano. Dopo un poco mi dico: Oddio che vole, ‘sta donna?
Oddio che fa’? Oddio ‘ndo mi trascina? La porto a fare una passeggiata e mi trascina su un precipizio e se resto indietro mi urla: Codardo! Io non sono codardo, sono indolente. Ma l’indolenza mia non e’ vilta’”.

Fama di sciupafemmine

Oltre alla fama di sciupafemmine, si mormora che fosse anche un po’ avaro ma spesso giocava su questa sua ormai diffusa caratteristica. Infatti nel privato era un benefattore ma non voleva si sapesse. Aveva poi le sue abitudini intoccabili, come la pennichella pomeridiana che era sacra e “la ginnastica, il footing e le attivita’ del genere”, diceva, “sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata”.