2020, il lungo addio dei 33 grillini dal M5S (ma non dal parlamento)

grillini che se ne vanno (2)

Grillini in fuga. L’anno del Covid è stato anche l’anno della diaspora a 5 Stelle. Tra Camera e Senato nel 2020 il Movimento 5 Stelle ha perso 33 parlamentari se si sommano fuoriusciti ed espulsi. A incidere, in molti casi, è stata la questione delle mancate restituzioni dei soldi. Un bollettino che rappresenta la fotografia eloquente delle tribolazioni vissute dalla creatura di Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio, alle prese con una radicale trasformazione, dalla leadership alla struttura organizzativa. Solo alla Camera gli addii sono stati 25.

Ben 25 i grillini andati via alla Camera

Il 3 gennaio lasciano il M5S per aderire al Misto i deputati Gianluca Rospi e Nunzio Angiola. Il 7 gennaio è il turno di Lorenzo Fioramonti, che sceglie di abbandonare i 5 Stelle dopo aver dato le dimissioni da ministro dell’Istruzione a fine dicembre 2019. Sempre a gennaio salutano il M5S Massimiliano De Toma, Rachele Silvestri, Santi Cappellani, Nadia Aprile e Michele Nitti. Il 4 febbraio Flora Frate, espulsa, passa ufficialmente al gruppo Misto. Il 18 marzo è la volta di Raffaele Trano, cacciato con l’accusa di essersi fatto eleggere presidente della Commissione Finanze grazie ai voti di esponenti del centrodestra contro il volere del Movimento, che infatti aveva puntato sulla candidatura del collega Nicola Grimaldi.

Un’emorragia durata tutto l’anno

Tra aprile e maggio si susseguono altri addii alla Camera. Se ne vanno Antonio Zennaro, Fabiola Bologna, Rosalba De Giorgi e Nicola Acunzo (quest’ultimo espulso per il problema dei mancati rimborsi). D’estate non si ferma l’emorragia di eletti a Montecitorio: lasciano Alessandra Ermellino, Paolo Lattanzio e la testimone di giustizia Piera Aiello. Il 21 settembre è la volta di Marco Rizzone, allontanato dal capo politico Vito Crimi per aver chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro destinato alle partite Iva in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. In seguito il M5S perde Paolo Romano, Rina De Lorenzo ed Elisa Siragusa.

Al Senato i grillini cacciano Paragone

L’ultimo strappo alla Camera si consuma il 10 dicembre, quando passano al Misto Fabio Berardini, Carlo De Girolamo, Mara Lapia e Antonio Lombardo, i quali il giorno prima si erano espressi in dissenso sulla risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes. Al Senato, invece, il 2020 pentastellato si apre con la rumorosa espulsione di Gianluigi Paragone. Tra i motivi del suo allontanamento dal M5S – decretato dai probiviri a Capodanno – anche il voto contrario alla legge di bilancio. A stretto giro passano al Misto anche Luigi Di Marzio e Alfonso Ciampolillo. Quest’ultimo viene espulso al termine dell’istruttoria sui mancati rimborsi. Stessa sorte tocca ad aprile a Mario Michele Giarrusso, grillino della prima ora. A giugno invece è Alessandra Riccardi ad abbandonare il gruppo 5 Stelle per aderire a quello della Lega.

Defezioni anche nell’europarlamento

Tra ottobre e novembre fanno le valigie Tiziana Drago, Marinella Pacifico e Gianni Marilotti. Uscite che contribuiscono ad assottigliare ulteriormente la maggioranza al Senato, facendo scendere il numero dei componenti del gruppo M5S a quota 92. A Bruxelles le cose non sono andate certamente meglio. L’ultima doccia fredda arriva il 3 dicembre, quando gli eurodeputati Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato ed Eleonora Evi – da tempo in rotta con il resto del gruppo – annunciano la scissione. Nel giro di pochi giorni i 4 ex pentastellati fanno il loro ingresso nei Verdi europei.