30 anni fa l’omicidio di Don Peppino Diana: l’omaggio di Chiara Colosimo

“Per alcuni uomini la morte non è l’ultima parola. Oggi Don Peppino Diana ha camminato sulle gambe di migliaia di giovani e giovanissimi studenti davanti agli occhi grati dei fratelli Marisa ed Emilio e delle loro famiglie”. Lo ha scritto sui suoi canali social la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, che oggi si è recata a Casal di Principe per partecipare alle commemorazioni in occasione del 30esimo anniversario dell’uccisione di don Giuseppe Diana. “Chi lo ha ucciso 30 anni fa ha perso – prosegue Colosimo – la camorra a Casal di Principe è ormai ai minimi storici perché quel riscatto partito dalla forza della testimonianza di Augusto di Meo ha contagiato tutti. Onorata e commossa posso dire io c’ero. E ci sarò perché ‘per amore del mio popolo non tacerò’ e porterò la commissione antimafia in tutte le terre che vogliamo liberare dal buio della mafia”.
Il testimone oculare del delitto di Don Diana: rifarei tutto
“Rifarei sempre quello che ho fatto quel 19 marzo di 30 anni fa, quando denunciai il killer di don Peppe. La camorra non se l’aspettava che il mio percorso durasse fino ad oggi, ma ho camminato in questi anni con i piedi di don Peppe. E mi aspetto ora che lo Stato dopo 30 anni riconosca il mio sacrificio”. Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto don Diana – era nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari quando il killer Giuseppe Quadrano fece fuoco contro don Peppe – parla con le stesse parole che usa da 30 anni, coerente con la sua indole combattiva e coraggiosa che ne ha fatto un’altra vittima del delitto don Diana, oltre ai familiari del sacerdote.

“È bello vedere tanti giovani, cittadini, autorità, tutti uniti nel nome di don Peppe. Ma non dimentichiamo che tante vittime innocenti non hanno ancora avuto il riconoscimento dello Stato, e anche io aspetto ancora di essere riconosciuto come testimone di giustizia. La nostra battaglia continua” conclude Augusto Di Meo.