320 milioni per le ‘vele’ di Calatrava a Tor Vergata. Il Municipio insorge, ci sono altre priorità

A volte ritornano. Vale per le persone, ma anche per i progetti faraonici più o meno abbandonati. Dei quali purtroppo Roma è piena. Soldi pubblici impiegati male, non volendo essere troppo cattivi. Ed attenendosi esclusivamente alla realtà dei fatti. Monumenti nel deserto, opere incompiute che simboleggiano tristemente l’incapacità di amministrare la Capitale. E sogni di grandezza coltivati da ex sindaci che quasi sempre si sono infranti contro la dura realtà. I soldi finiti, le vertenze giudiziarie e le occasioni che via via sono passate. Come i Mondiali di nuoto del 2009 ad esempio. In occasione dei quali doveva essere terminata la cittadella dello Sport di Tor Vergata. Le famose ‘vele’ di Calatrava, ridotte a quello scheletro bianco che i cittadini romani conoscono bene. Con l’occhio che ci va inevitabilmente ad impattare, ogni volta che percorriamo quella parte di Raccordo anulare. O che andiamo ad imboccare la Roma Napoli. Il progetto originale della moderna struttura era molto ambizioso, con vetrate ricurve e linee sinuose e verticali verso il cielo. Tempo previsto per la realizzazione, 750 giorni. Dal 20 marzo 2007, data di consegna del cantiere alla Vianini Lavori Spa. In un’area di 53 ettari di verde a Tor Vergata. Invece sono passati 13 anni. E adesso potrebbe arrivare un nuovo fiume di denaro per completare l’opera. Ma siamo davvero sicuri che a questo punto sia la priorità giusta per Roma?

Ancora fiumi di denaro per la Cittadella dello Sport di Calatrava a Tor Vergata. Ma ora anche il Municipio dice no

Ci sarebbe la disponibilità da parte del governo a finanziare i lavori per il completamento delle Cittadella dello Sport a Tor Vergata. Quell’opera immaginata dall’archistar Calatrava e dedicata ai mondiali di nuoto del 2009. Rimasta però da undici anni un semplice scheletro bianco di tubi in mezzo all’agro romano. Costo stimato dell’operazione, circa 320 milioni di euro. Dei quali una parte, tra i 20 e i 25 dovrebbero andare dall’Università di Tor Vergata. Per chiudere il vecchio contenzioso con la ditta Vianini. Un primo passaggio che si dovrebbe realizzare tassativamente entro la fine di marzo del 2021. A quel punto, lo stesso Ateneo si dovrebbe obbligare a trasferire le aree di proprietà e tutte le pertinenze ad una società pubblica, ancora da costituire. Che per una somma prossima ai 300 milioni di euro dovrebbe finire finalmente i lavori. Con una destinazione finale ancora non chiara. Perché se una parte dovrebbe rimanere dedicata allo sport, nuoto basket e volley, altri spazi potrebbero essere dedicati al sociale. E a progetti presentati direttamente dal territorio.

Ma il presidente del PD del Municipio III Giovanni Caudo si è subito opposto. Quando ero assessore con il sindaco Marino, avevamo già un progetto, ha dichiarato Caudo a Roma Today. Sarebbe costato non più di 80 milioni, una cifra ragionevole. Ora si parla di oltre 300, più o meno quanto si investe in un anno per tutta Roma. Così rischiamo di sperperare altri soldi pubblici, ha concluso Caudo. E certamente visto che la proposta dovrà passare al vaglio della Camera e del Senato, ne vedremo delle belle.

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