Stadio Roma, tifosi inferociti. E opposizioni all’attacco della Raggi

Non si placano le polemiche dopo lo stop al nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Deciso direttamente venerdì scorso dal Cda della società giallorossa, che ha ravvisato la impossibilità concreta di portare avanti il progetto. Una scelta assolutamente legittima, trattandosi di investimenti privati. E probabilmente dovuta a precise valutazioni fatte dalla nuova proprietà texana. Rispetto ai rischi di insistere su una iniziativa economica  che ormai si trascina tra problemi di ogni tipo da quasi un decennio. Il Campidoglio da parte sua ha capito subito che la notizia poteva rimbalzare molto negativamente sull’amministrazione, e la stessa sindaca Raggi ha voluto immediatamente chiarire. Si tratta di una scelta imprenditoriale, ha dichiarato sui social la prima cittadina. Ma assicuro ai Romani che le opere di utilità pubblica legate al progetto stadio andranno avanti comunque. Tanto per ricordare, si tratterebbe del potenziamento della Roma Lido e della metro B, dei lavori previsti sulla via del Mare e del famoso ponte ciclopedonale sul Tevere.

Ma le assicurazioni arrivate da Palazzo senatorio non hanno placano le ire e l’ironia dei tifosi giallorossi. Anche perché la sindaca sullo stadio si è sempre esposta. Dalla conferenza stampa con l’ex Ad della Roma Baldissoni in Campidoglio, fino alle dichiarazioni di pochi mesi fa. A Natale faremo un bel regalo ai tifosi, aveva twittato lo scorso autunno. E adesso gli appassionati giallorossi presentano il conto. Insieme alle opposizioni, che sulla vicenda stadio sono tutte passate all’attacco.

Stadio Roma, Friedkin dice stop. È la fine della grande illusione

Tifosi giallorossi scatenati contro la Raggi. Ora il ponte sul Tevere lo farà per le nutrie

La rabbia e l’ironia dei tifosi giallorossi delusi per lo stop definitivo alla realizzazione del nuovo stadio a Tor di Valle è esplosa subito sul web. Con centinaia di commenti, tutti rivolti alla sindaca Raggi. Chiaro che la scelta di realizzare o meno l’impianto è della proprietà dell’As Roma, che avrebbe messo soldi privati. E che tra l’altro ne sarebbe stata non proprietaria, ma mera utilizzatrice. Quello che si rimprovera all’amministrazione però sono i tempi lunghi della burocrazia. E la modifica del progetto originario, che ha costretto a ritornare in conferenza di servizi. Tanti allora gli sfoghi in rete. Alcuni dei quali sono stati riportati in virgolettato da Roma  Today.

Buttati alle ortiche oltre un miliardo di euro di soldi privati e 700 posti di lavoro” e ancora “Strade? E lo stadio? Spero che i cittadini di Roma te la faranno pagare?”. Non solo: “Vedrai, che conto ti arriverà dai due americani”. Fino a “Ma adesso che siete riusciti a salvaguardare Tor di Valle da chi voleva costruire lo stadio, farete delle opere per tutelare i rospi e i topi che la popolano? Delle piste ciclabili per le nutrie?”. Ma anche le opposizioni dal canto loro non sono state da meno.

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Le opposizioni, ecco perché il M5S non può governare

All’attacco della sindaca si sono scatenate anche tutte le opposizioni. A cominciare dall’ex sindaco Ignazio Marino. All’epoca sfiduciato dallo stesso Pd, ma che ci ha tenuto a difendere il progetto originario dell’impianto. Quello che lui e la sua giunta avevano approvato. “Ottenemmo che i costruttori investissero centinaia di milioni di euro per realizzare opere legate allo stadio”, ha dichiarato Marino ai microfoni dell’agenzia Dire. Ma “tutto questo è stato cancellato dall’amministrazione successiva che ha rinegoziato un progetto con i costruttori tale da eliminare tutte le opere utili per gli abitanti di Roma”. All’attacco anche il leader di Azione Carlo Calenda, con un laconico ‘ecco perché i 5 stelle non devono governare’. E forti critiche sono arrivate anche dai movimenti sovranisti. Con Claudio Durigon, coordinatore regionale della Lega e sottosegretario all’Economia. Mentre il capogruppo in Regione di FDI Fabrizio Ghera insieme al delegato allo sport Alessandro Cochi hanno diramato un comunicato. Parlando di ‘totale inaffidabilità’ dell’amministrazione pentastellata. E aggiungendo, “ora vanno trovati siti idonei per le squadre di calcio capitoline che possano renderle competitive ai massimi livelli nazionali ed europei”.

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De Rossi, dello stadio è rimasto solo il plastico in magazzino

E sempre sullo stadio è intervenuto anche un simbolo della As Roma come Daniele De Rossi. “È rimasto solo il plastico nello sgabuzzino. È un peccato per Roma, perché costruire lo stadio sarebbe stato una miccia per il calcio italiano”.  Queste le parole amare dell’ex capitano giallorosso. Che durante un dibattito alla Luiss ha commentato la decisione della società dei Friedkin  di rinunciare al progetto dell’impianto sportivo a Tor di Valle.
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