Vaia contro i terroristi del Covid: “Spaventano gli italiani. Si esce con vaccini e terapie”

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La comunicazione in Italia sembra spaccata tra negazionisti e terroristi del Covid. L’amara considerazione arriva dal direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, che invita alcuni suoi colleghi a non spaventare gli italiani.

“Parlare di numeri – ha detto Vaia questa mattina in un’intervista radiofonica a Rtl 102.5 – è sempre molto difficile ma mi pare che l’atteggiamento del decisore politico in questa fase sia quello giusto. La comunità scientifica tutta, sia nazionale che internazionale, ha detto che oggi il problema centrale e’ l’approvvigionamento di dosi. Si esce da questa pandemia attraverso due armi strategiche: la prima è sicuramente il vaccino, la seconda sono le terapie innovative come gli anticorpi monoclonali.

“Se il decisore politico si muove in questa linea di maggior approvvigionamento, evidentemente siamo nella linea giusta che tutti auspichiamo”. Parole nette quelle del direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, a “Non Stop News”, su RTL 102.5. “Sul piano di Draghi che dice basta alla diversità da regione e regione, Vaia aggiunge: “Bravo presidente Draghi, lo voglio dire con grande chiarezza. Come italiani abbiamo subito questa battaglia senza senso a primati inesistenti tra Regioni. Sicuramente ci sono regioni che hanno lavorato meglio di altre. Ma il cittadino che ha avuto la fortuna o la sventura di nascere in un posto o nell’altro non puo’ essere la vittima di queste guerre”

Vaia dice basta ai terroristi del Covid

“Al di là di quelli che sono i poteri delle regioni, su argomenti di primaria importanza che appartengono alla vita o alla morte di cittadini e’ giusto che vi sia un alinea di omogeneità nazionale”, spiega. Secondo Vaia “abbiamo politicizzato troppo questa lotta al Covid al punto che addirittura parlare in difesa di una sperimentazione è diventato schierarsi da una parte o dall’altra. La scienza – osserva – deve avere sempre il dubbio ma deve essere neutra. Deve essere scevra da interessi politici, geopolitici ed industriali. Chi ci vuole tirare da una parte e dall’altra sbaglia, la scienza ha come unico, vero obiettivo mettersi al servizio del cittadino. Il decisore politico, che sia il governo nazionale o quelli regionali, deve fare solo una cosa: metterci a disposizione i mezzi per far sì che noi operatori possiamo agire nel migliore dei modi”.

“Allo Spallanzani ricoveri in calo da mesi”

A proposito della situazione dello Spallanzani, Vaia tranquillizza gli italiani. “Nel mio ospedale sono mesi che il numero dei ricoverati è abbastanza contenuto. Parliamo di 100-150 ricoveri rispetto alla prima parte quando superavano abbondantemente i 300. Per quanto riguarda le terapie intensive ieri eravamo a 23. Tuttavia non supereremo mai questa soglia rispetto alla nostra capacità di 90 posti letto che avevamo approntato temendo seconde, terze, quarte e quinte ondate. Tutto questo perché ogni tanto qualcuno spaventa gli italiani con atteggiamenti terroristici rispetto a queste ondate”.

“La variante inglese? E’ sbagliata perfino la definizione”

Per quanto riguarda le varianti, “la cosiddetta variante inglese che in Italia supera il 53-54% non la chiamerei più variante ma virus prevalente che fa il bis del virus prevalente dello scorso settembre-ottobre che era quello di variante spagnola. Il virus – continua – cerca di adeguarsi nell’ambiente nel quale vive per cercare di non morire, per cercare di non farsi sopraffare, muta, ma possiamo avere migliaia di varianti. Il tema non è inseguire le varianti ma, come stiamo facendo allo Spallanzani, studiarle e verificare se possano essere più patogeni”.

“Le varianti non sono più pericolose e i vaccini stanno funzionando”

“Che siano più contagiose – conferma Vaia – ce lo dice il numero. Abbiamo un tasso di contagiosita’ maggiore e che si manifesta anche nelle popolazioni più giovani. Che ci sia maggiore patogenicità è escluso, queste varianti non ci danno un aggravamento della malattia e delle mortalita’”. Vaia smonta i terroristi del Covid con altri dati. “Anche se arrivassimo ad una estremizzazione teorica che non c’è, cioé che le varianti ci devono spaventare, il risultato finale non cambia. Infatti, dobbiamo comunque arrivare a vaccinare le popolazioni. Perché come si è visto, ormai, non solo nei Paesi che hanno aumentato la loro potenzialità e sono andati molto avanti, come la Scozia ed Israele, il numero dei contagiati nelle persone vaccinate è scarsissimo. Quindi ci dice che dobbiamo andare in quella direzione. Inseguire e parlare delle varianti è sbagliato. Dobbiamo cambiare la comunicazione, pensiamo alle cose essenziali: il tema è come il governo sta facendo in questo momento, cioé cambiando atteggiamento”, conclude.