Sanzioni alla Russia, i nostri agricoltori hanno già perso 1,5 miliardi. Vogliamo insistere?

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Le esportazioni agroalimentari made in Italy in Russia hanno perso 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo a causa dell’embargo deciso da Putin con il decreto del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato. Fu la logica risposta alle stupide e irragionevoli sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per la vicenda della Crimea. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alle nuove sanzioni nei confronti di Mosca che potrebbero scattare dopo l’invasione dell’Ucraina. Il decreto di embargo, tuttora in vigore, “colpisce – sottolinea la Coldiretti – una importante lista di prodotti agroalimentari. C’è il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia.

Il Made in Italy danneggiato dalle sanzioni Ue alla Russia

L’agroalimentare è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo, causato dalla Ue, che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, ma anche frutta e verdura. Al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Ovviamente realizzati in Russia come parmesan, mozzarella, robiola, o nei Paesi non colpiti dall’embargo come scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta Made in Bielorussia. Ma anche salame Milano e gorgonzola di produzione Svizzera e reggianito di origine brasiliana o argentina.

E la Russia si attrezza con imitazioni del nostro cibo

Nei supermercati russi si possono trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali. Dalla mozzarella “Casa Italia” all’insalata “Buona Italia”, dalla robiola Unagrande alla mortadella Milano. Il danno – continua la Coldiretti – riguarda anche la ristorazione italiana in Russia. Dopo una rapida esplosione ha dovuto rinunciare ai prodotti alimentari Made in Italy originali. Nonostante questo le esportazioni agroalimentari Made in Italy in Russia hanno superato nel 2021 i 650 milioni di euro con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Dovuto soprattutto a pasta, vino e spumante, secondo stime della Coldiretti.