Matteo, si infittisce il giallo sul ragazzo di Colli Aniene ricoverato con la testa fracassata

Si infittisce il giallo su cosa sia successo realmente a Matteo Valentini. Il ragazzo di Colli Aniene ricoverato venerdì notte d’urgenza, prima al Pertini, e poi al Policlinico Umberto I. Con il cranio spaccato, il naso rotto e altre ferite. Tanto da lottare adesso tra la vita e la morte nel nosocomio romano. Una vicenda misteriosa, sulla quale la mamma Simona e il fratello Andrea chiedono che venga fatta al più presto piena luce. Ma ricostruiamo i fatti di quella notte, almeno per quanto oggi è dato sapere. In attesa che gli inquirenti facciano il loro lavoro. E che magari qualche testimone, o le telecamere di sorveglianza posizionate su via Sacco e Vanzetti – questo il luogo in cui si sono svolti i fatti – possano dirci qualcosa di più preciso.

Matteo era al parco con gli amici. La mamma Simona, mi sono svegliata e il suo letto era vuoto

Me lo sentivo, con il mio istinto di mamma. Così Simona, la madre di Matteo, ha reso noto tutto il suo dolore e la sua preoccupazione. Erano passate da poco le 4 di mattina, ha proseguito Simona. Mi sono svegliata, e il letto di Matteo era vuoto. Così ho chiamato Andrea (l’altro suo figlio ndr), che in un primo tempo mi ha rassicurata. Vedrai, sarà rimasto un po’ di più al parco con gli amici. Ma alle 8 il ragazzo non era ancora rientrato. Ho chiamato tutti gli ospedali di Roma, ha concluso la mamma. Sperando di non sentire mai la notizia che invece è arrivata.

Adesso però, la cosa più importante è la salute del ragazzo. E capire cosa sia successo. Da questo punto di vista, anche gli amici di Matteo stanno collaborando. E organizzando anche una fiaccolata. Mentre lui sarebbe stato fino all’una e un quarto di notte sano e senza problemi. Questo infatti è l’orario dell’ultimo wattsapp inviato. Poi quei sette minuti, fino alle 01.22. Quando il ragazzo era a terra, con la testa spaccata.

Il wattsapp a una ragazza, poi quei sette maledetti minuti

Ma cosa è successo a Matteo Valentini? Di punti certi in questa storia ce ne sono pochi. Il primo, quello che il 20enne è stato trovato con la testa rotta e in fin di vita lungo viale Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Era al parco Tozzetti con gli amici. La prima chiamata al numero unico per le emergenze l’hanno fatta alcuni passanti, quelli che lo hanno trovato, intorno all’una e 22 minuti di venerdì. Sette minuti prima Matteo aveva mandato un messaggio ad una amica con cui aveva trascorso la serata insieme al resto della comitiva.

Cosa sia accaduto in quei pochi istanti, saranno le indagini dei poliziotti del distretto San Basilio a dirlo. “In queste ore ho sentito diverse persone – racconta mamma Simona – C’è chi dice che Matteo sia stato investito, qualcun altro aggredito. Sicuramente non è stato rapinato”. I suoi oggetti personali, tutti ritrovati, erano sparsi in strada. Questo farebbe pensare ad un impatto con un’auto pirata, ma qualcosa non torna.

Chi sa parli

Secondo i medici, invece, potrebbe essere stato colpito da un oggetto contundente. Forse un bastone. Qualcuno parla di una baby gang”, dice ancora Simona che non esclude questa possibilità. “Perché Colli Aniene dalle 20 in poi, quando chiudono i negozi, è diventata pericolosa. Non c’è illuminazione, è allo sbando da tempo, c’è poca gente in giro”.

La mamma non si dà pace. “Matteo era uscito con i suoi amici. Una serata tranquilla come sempre e stava tornando a casa a piedi. I suoi amici ci stanno dando tutto il sostegno e le informazioni che hanno a disposizione, stanno organizzando anche una fiaccolata per lui. Il problema è che era da solo e nessuno sa cosa gli sia successo. Abbiamo bisogno di informazioni, se qualcuno ha visto qualcosa parli. Vogliamo trovare chi lo ha ridotto così”. Chi indaga spera di trovare risposte nelle immagini di video sorveglianza che puntano lungo viale Sacco e Vanzetti. Nelle prossime ore verranno analizzate. Un lavoro complesso. La famiglia vuole la verità