Donatella Bianchi candidata M5s e conduttrice Rai: a Sgarbi non fu consentito

Donatella Bianchi

In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, Donatella Bianchi, conduttrice del programma Linea Blu su Rai1 e candidata del M5s alla Presidenza della Regione Lazio, ha fatto sapere che chiederà l’aspettativa dalla Rai “una volta eletta presidente”.
Malgrado le tante spinte a lasciare il timone della trasmissione televisiva per rispetto della par condicio, Bianchi ha precisato che sul tema si confronterà con la Direttrice del Day Time Simona Sala, ricordando che “altri colleghi come Piero Badaloni e Piero Marrazzo hanno governato il Lazio, dopo aver ottenuto l’aspettativa”.
“Il problema però – nota Marco Zonetti sul sito Vigilanzatv si pone nel momento in cui, pur non conquistando la presidenza, Bianchi sarebbe comunque eletta consigliera regionale di opposizione. Chiederà dunque l’aspettativa dalla Tv pubblica anche in quel caso, o solo se dovesse essere eletta Presidente? La risposta data al Fatto dalla conduttrice Rai e candidata M5s risulta sibillina”. “Con Donatella Bianchi si passa dal doppio mandato al doppio stipendio?”, ha chiesto il deputato dem Andrea Casu.
Ricorda che nel 2014 a Vittorio Sgarbi, allora candidato sindaco del comune siciliano di Salemi, fu cancellata un’ospitata a Virus – Il contagio delle Idee condotto da Nicola Porro su Rai2. Sgarbi avrebbe dovuto commentare un’opera d’arte come faceva in ogni puntata del programma, ma la Rai glielo impedì. “Trovo del tutto inaccettabile il diniego di una mia partecipazione a Virus per commentare un’opera d’arte” tuonò il critico d’arte. “La mia candidatura a Salemi non può essere presa a pretesto per applicare in maniera distorta la par condicio”. Nicola Porro la definì sul suo blog “La par condicio dei miei stivali”.

Vigilanza Tv ricorda, sempre nel 2014, il caso dell’attore Ivano Marescotti che, quando si candidò alle Europee con la Lista Tsipras, si vide cancellare dalla fiction Rai Una buona stagione, in quel momento in onda su Rai1. Le scene di Marescotti furono stralciate tout court e il suo nome scomparve perfino dai titoli”.
Ma la Rai non è nuova a queste doppie morali: l’ultima in tal senso, la fiction sul generale Dalla Chiesa, fatta slittare a dopo le elezioni per non associarla alla figlia Rita Dalla Chiesa, candidata alle elezioni politiche e poi eletti in Senato con Forza Italia.