A luglio 2022 più morti di Covid che negli anni precedenti. Anche Burioni ha meno certezze: “O li curiamo male o li contiamo male”

Burioni morti covid

“Anche oggi 171 morti di Covid. O li stiamo contando male (ma pare di no), o li stiamo curando male (posso sospettarlo, ma non ho elementi concreti per dirlo), o chissà cosa altro. Certamente le autorità devono chiarire subito la situazione”. Così su Twitter il virologo Roberto Burioni, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commenta il numero dei decessi che spicca nel bollettino quotidiano sull’andamento della pandemia di Sars-CoV-2 in Italia. Nelle ultime 24 ore sono stati 171, ieri 190, il giorno ancora prima 121. Numeri in crescita nell’ultimo mese con picchi che alla fine della scorsa settimana hanno superato anche la soglia dei 200, il 29 luglio i decessi sono stati 244.

I numeri di luglio a raffronto: i dati incredibili

I numeri, del resto, parlano chiaro e fanno impressione: nel mese di luglio 2020 senza vaccino si sono registrati complessivamente 374 morti. Nel 2021 con la prima dose 497.  Nel 2022, con 3ª e 4ª dose 3.733.

Eclatante il raffronto se si prende come esempio il 18 luglio di questi tre anni: nel 2020 14 morti (senza neanche un italiano che avesse fatto il vaccino), l’anno scorso appena 3 decessi in tutta Italia (con la prima dose fatta dalla maggioranza degli italiani), quest’anno addirittura 134 morti (con pazienti deceduti che avevano fatto anche la terza dose).

Da Burioni a Bassetti: i morti di Covid non tornano

Sulla mortalità da Covid è intervenuto, sempre sui social, non solo Burioni, anche un altro noto virologo ha parlato dei morti di Covid.  “In prospettiva Il Covid è destinato a diventare una delle molte altre cause di morte posizionandosi tra l’ottavo e il decimo posto”. Lo sottolinea in un post su Instagram Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando uno studio dei Cdc americani “che dimostra come la mortalità per Covid negli Usa è stata importante negli anni 2020-21 raggiungendo la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori”.

“Il Covid ha soppiantato le altre malattie respiratorie”

“Balza agli occhi però – prosegue – che la mortalità per altre malattie respiratorie (che normalmente sono tra il terzo e il quarto posto) sia stata incredibilmente bassa nello stesso periodo. Come se – osserva – nel biennio 2020-21, il Covid avesse sostituito da solo il ruolo di tutte le malattie respiratorie che probabilmente non sono più state adeguatamente diagnosticate. In molti casi ci si è fermati alla positività del tampone”.