A Roma e nel Lazio quasi 700mila immigrati “regolari”. Uno su tre è rumeno

Sono sempre di più gli immigrati nella Capitale e nella Regione. Nel Lazio a popolazione residente straniera è aumentata di 1.278 unità (+0,2%), per un totale di 682.968 residenti a fine 2019 (l’11,6% del totale regionale), attenuando solo in minima parte il calo della popolazione complessiva. La crescita (seppur contenuta) dei residenti stranieri è il risultato della differenza tra la somma dei nuovi iscritti dall’estero e da altri comuni (rispettivamente 27.032 e 20.759), dei nuovi nati (6.279), e degli “altri iscritti” (8.449), da un lato, e la somma dei cancellati all’anagrafe (51.983 in totale) per trasferimento all’estero (4.235), morte (844), perdita delle condizioni di soggiorno o irreperibilità (23.722) e acquisizione della cittadinanza italiana (9.258), dall’altra. E’ quanto emerge dal Dossier statistico immigrazione 2020 curato da Idos e Confronti, giunto alla trentesima edizione.

Nel complesso, pertanto, per gli stranieri restano positivi sia il saldo naturale (+5.435), nonostante la diminuzione delle nascite (-7,2% sul 2018), sia il saldo migratorio con l’estero (+22.797), seppur in calo rispetto allo scorso anno a causa dell’aumento dei trasferimenti dall’Italia (+43,9% rispetto al 2018, crescita in parte dovuta alle revisioni effettuate dall’Istat nell’ultimo bilancio demografico e della contrazione delle iscrizioni dall’estero (-5,6%).

Continua a risultare negativo, invece, il saldo per “altri motivi” (-15.273), condizionato soprattutto dall’elevato numero di cancellazioni d’ufficio registrate nel comune di Roma; si tratta in gran parte di cancellazioni motivate da trasferimenti all’estero non comunicati in anagrafe (di fatto cancellazioni per l’estero), che riguardano anche stranieri in situazioni di disagio abitativo o di perdita dell’alloggio (tra cui cancellati da residenze “fittizie”, fuoriusciti dal sistema di accoglienza, ecc.), i quali si trovano spesso a vivere in stabili occupati o in insediamenti informali.

Dal 2017 25mila immigrati nel Lazio hanno preso la cittadinanza italiana

Un altro fattore che ha mitigato l’aumento della popolazione straniera in regione è stato l’aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana, che nel 2019 sono tornate a crescere (+33,3% sul 2018). Dal 2017 gli stranieri divenuti italiani sono stati oltre 25mila, valore nettamente inferiore alla perdita di popolazione italiana negli stessi anni, tuttavia senza questo apporto il calo degli italiani sarebbe stato di circa 83mila unità. L’incremento contenuto degli immigrati è riscontrabile anche nei dati sui permessi di soggiorno.

Rispetto alle provenienze, nel corso del 2019 gli aumenti più rilevanti tra gli stranieri residenti si verificano per i cittadini dell’Asia centro-meridionale (bangladesi +3,9%; indiani +2,4%; pakistani +7,9%) e dell’Africa settentrionale (egiziani +3,6%; marocchini +1,9%). Tra le nazionalità più numerose crescono anche nigeriani e brasiliani (rispettivamente +2,8% e 5,7%), restano stabili ma con valori leggermente decrescenti romeni (-0,9%), filippini (-1,0%), cinesi (-0,3%), ucraini (-0,1%) e albanesi (-0,2%), mentre registrano un calo più cospicuo polacchi (-3,9%) e moldavi (-3,6%).

I romeni continuano a rappresentare la collettività più numerosa con un terzo dei residenti stranieri (33,9%, pari a 231.309 unità): il loro numero è cinque volte quello dei filippini (al secondo posto con il 6,7%) e circa sei volte quello dei bangladesi (al terzo posto con il 5,6%); sono circa tre volte i cittadini africani residenti in regione e 11 volte più numerosi dei cittadini polacchi, la seconda collettività più rappresentata del continente europeo (20.300).